diacono Tonino Maiorana
Il tema della Santa Famiglia si intreccia meravigliosamente con le letture che celebrano la nostra identità di figli e figlie di Dio, così come il nostro cammino di fede che ogni giorno percorriamo. La storia di Samuele, l’esperienza profonda espressa nei Salmi, la lettera di Giovanni e l’episodio di Gesù nel Tempio ci offrono spunti particolarmente profondi di riflessione, permettendoci di attualizzare questi messaggi nella nostra vita quotidiana e in particolare nella dinamica delle nostre famiglie.
1 Sam 1, 20-22. 24-28: Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore
La storia di Samuele ha inizio con sua madre, Anna, che prega intensamente per un figlio, mostrando una fede incrollabile e una dedizione profonda. La sua supplica viene esaudita, e in segno di riconoscenza, lei decide di dedicare il suo bambino al Signore. Qui possiamo vedere un chiaro esempio di come i genitori, attraverso il loro amore incondizionato e la loro forte fede, possano dedicare i propri figli a un’alta vocazione. Sin dalla sua nascita, Samuele è segnato da un destino di servizio per Dio, indicando un percorso di vita dedicato e significativo. Questa narrativa ci invita a riflettere su come anche noi, nella nostra quotidianità, possiamo cercare di orientare le nostre scelte, e quelle dei nostri figli, verso valori di amore, giustizia e servizio.
Come famiglie, siamo chiamati a educare i nostri bambini alla fede, trasmettendo loro l’importanza della preghiera e della dedicazione a una vita di servizio. La vita di Samuele ci ricorda con forza che ogni bambino ha un progetto unico e divino, e noi, come genitori e come comunità, abbiamo il compito di discernere, incoraggiare e dare supporto a questa chiamata con amore e saggezza.
Sal 83: Beato chi abita nella tua casa, Signore
Il Salmo riflette la grande gioia di vivere nella presenza del Signore. La frase “Beato chi abita nella tua casa” esprime un desiderio profondo di comunione con Dio, un richiamo alla bellezza di trovare rifugio e conforto nella Sua presenza. La casa di Dio viene descritta come un luogo di edificazione, condivisione e salute spirituale. La benedizione di abitare presso il Signore è una forma di grazia che ci arricchisce in ogni aspetto della vita.
Nella nostra vita familiare, possiamo e dobbiamo creare un “luogo” dove regnano la preghiera e l’accoglienza, dove possiamo sentirci veramente a casa nel Signore. Che si tratti di celebrazioni formali come la Messa o di momenti informali di preghiera e riflessione condivisi, dobbiamo rendere la nostra casa un “tempio” vivo e vibrante, dove Dio possa abitare e dove ciascun membro della famiglia possa sentirsi amato, accolto e ispirato.
1 Gv 3, 1-2.21-24: Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
Questa lettera ci ricorda in modo potente la magnanimità dell’amore di Dio: Egli ci ha chiamati a essere Suoi figli, una verità che deve risuonare nelle nostre vite quotidiane. Identificarsi come figli di Dio non è solo un titolo; comporta anche una responsabilità, ma ancor di più, ci offre una gioia incommensurabile. Possiamo vivere liberamente nella verità di essere amati da Lui e portare questa verità nelle nostre relazioni quotidiane, influenzando positivamente il nostro modo di vivere e le interazioni con gli altri.
È fondamentale riconoscere costantemente la nostra identità in Cristo, che ci offre sicurezza e libertà. Nelle dinamiche familiari, possiamo incoraggiare tutti i membri della nostra famiglia a vivere la propria identità di figli di Dio, praticando l’accettazione, il perdono e l’amore incondizionato. Dobbiamo anche mostrar loro che, nel momento in cui abbracciamo questa identità, possiamo diventare testimoni veritieri di Dio nel mondo, riflettendo il Suo amore in tutte le nostre azioni.
Lc 2, 41-52: Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri
Questo episodio rappresenta un momento cruciale nella vita di Gesù e nei rapporti familiari. Maria e Giuseppe, preoccupati, cercano ansiosamente il loro figlio, ma lo trovano impegnato in un profondo dialogo con i maestri nel Tempio. Questo passaggio evidenzia l’importanza della formazione spirituale e dell’apertura alla conoscenza, sottolineando anche il compito fondamentale dei genitori di accompagnare i propri figli nella loro crescita.
Come Maria e Giuseppe, anche noi abbiamo la responsabilità di guidare le nostre famiglie nel discernimento delle strade di vita e di fede. Ci invita a riflettere attentamente su come sosteniamo i nostri figli nell’esplorare le loro passioni e vocazioni, e su come rendiamo spazio per Dio nei loro cuori e nelle loro menti, affinché possano crescere in un contesto di amore e fede.
Le letture di oggi ci offrono una guida preziosa per nutrire le nostre famiglie nella fede e nella vita. Siamo chiamati a essere come Samuele, dedicati al Signore; a riconoscere la benedizione di abitare nella Sua casa; a vivere pienamente la nostra identità come veri figli di Dio; e a seguire l’esempio di Maria e Giuseppe nella crescita e nella formazione dei nostri figli nella fede. Abbracciamo con gioia questi insegnamenti e facciamo in modo che la nostra vita possa riflettere l’amore di Dio in ogni aspetto delle nostre relazioni quotidiane, rafforzando così il legame che ci unisce come famiglie e come comunità di fede. Investiamo tempo e impegno per costruire un ambiente che non solo accoglie Dio, ma che Lo celebra anche in ogni momento della nostra vita.
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