Una buona omelia
1 min read
Diacono Antonino Francesco Maria Maiorana
Essere se stessi, accertarsi di riuscire a farsi ascoltare, interrogare se stessi ed essere autocritici.
L’omelia deve avere un inizio, un messaggio centrale e una fine.
Va preparata accuratamente, deve essere ancorata alla Sacra Scrittura e in particolare al Vangelo.
Deve essere sempre positiva, offrire speranza e non lasciare prigionieri.
Un bravo omeleta guida a gustare la Parola ascoltata. Bisogna fare attenzione a cosa dire, al perché dirla e a come dirla all’assemblea.
Un’omelia efficace deve suscitare interesse, deve toccare il cuore.
Il card. Martini diceva: “L’omelia non è un discorso qualsiasi, ma è parlare della Parola di Dio”, per cui la responsabilità è prestare la mia voce alla voce di Dio, sottolineando come davanti all’omelia ci sia una responsabilità coscienziale.