Nel cuore della tempesta: la speranza della presenza di Gesù
diacono Tonino Maiorana
La mia anima trova il suo rifugio nella Chiesa di Gesù, un faro immutabile che illumina il mio cammino e nutre il mio spirito.
Nell’abbraccio sacramentale della Chiesa, ho sperimentato la tangibile presenza di Cristo, fonte inesauribile di grazia e amore.
Attraverso i sacramenti, la liturgia e la comunità dei fedeli, ho sentito il calore del Suo abbraccio divino, una presenza che conforta e guarisce.
Tuttavia mi trovo ora in un momento di profonda prova e sofferenza, immerso a volte in una sensazione di abbandono e indifferenza che opprime il mio cuore. La luce della Sua Provvidenza, che un tempo illuminava ogni angolo della mia esistenza, sembra ora nascosta dietro un velo di oscurità. Le mie preghiere, che una volta erano piene di fiducia e consolazione, ora sembrano dissolversi nel vuoto, lasciandomi in un silenzio pesante e desolante.
Questo periodo di oscurità spirituale ricorda il cammino nel deserto, un luogo di prova e purificazione. Mi confronto con la notte oscura dell’anima, un’esperienza che purifica e rafforza la fede. Tuttavia, nonostante il dolore e il senso di solitudine, una luce di speranza arde ancora nel mio cuore. So che questi momenti difficili non sono altro che il preludio a una rinascita spirituale, una nuova alba di fede rinnovata e rafforzata.
Anche nelle ombre più profonde, sono consapevole che l’amore di Cristo non mi ha mai abbandonato. La mia fede mi dice che Dio è presente persino nei momenti di maggiore oscurità, operando un piano di salvezza che spesso trascende la nostra comprensione umana. Credo fermamente che, attraverso questa prova, il Signore stia preparando un’opera di grazia ancora più grande nella mia vita.
Mi aggrappo alla promessa di Cristo risorto, che ha vinto la morte e le tenebre, portando la luce della redenzione all’umanità intera. Come i discepoli sulla via di Emmaus, attendo con speranza l’incontro con il Risorto, che aprirà i miei occhi e risveglierà il mio cuore alla gioia della Sua presenza.
Con fiducia, continuo a camminare, sostenuto dalla certezza che questa notte spirituale non è eterna, ma lascerà spazio all’aurora. Credo nella promessa di un amore senza fine, più forte di ogni sofferenza, capace di trasformare ogni dolore in una testimonianza di grazia e redenzione.
E così, nonostante tutto, la mia anima canta ancora:
“Il Signore è la mia luce e la mia salvezza, di chi avrò timore?”
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