Vescovi, presbiteri e diaconi: il ministero che nasce dal Vangelo e parla al tuo cuore
Chi è il tuo pastore?
Chi ti ha accompagnato nei momenti importanti della tua vita di fede?
Chi ti ha annunciato per la prima volta che Dio ti ama?
Chi ha spezzato il Pane per te?
Chi ha pregato con te, per te, su di te?
Forse non te lo sei mai chiesto così.
Ma la tua fede è passata attraverso mani, sguardi, voci concrete.
Non si tratta solo di ruoli.
Si tratta di vite donate.
Di ministeri che nascono nel cuore di Dio e si incarnano nel cuore della Chiesa.
E anche nel tuo.
Immagina una piccola comunità…
Chiudi un attimo gli occhi.
È l’anno 90 dopo Cristo.
In una casa modesta di pietra, una comunità si riunisce per celebrare l’Eucaristia.
Non c’è una chiesa. Non ci sono paramenti. Solo volti, silenzi, gioia e pane spezzato.
E lì, accanto a chi presiede, ci sono due uomini: uno proclama la Parola, l’altro serve alla mensa, visita i malati, raccoglie offerte per i poveri.
Quella comunità sta vivendo il Vangelo nella vita di ogni giorno.
Ha bisogno di guide, non di capi.
Di servitori, non di padroni.
È così che nasce il ministero.
La voce della Didaché
Quella comunità ascolta un testo sacro, antichissimo: la Didaché.
Un piccolo manuale, una lampada accesa tra le prime generazioni cristiane.
Dice così:
“Costituitevi vescovi e diaconi degni del Signore: uomini miti, non attaccati al denaro, veritieri e provati.”
“Non disprezzateli, perché sono per voi come i profeti e i maestri.”
Non si cercano diplomi, né strategie.
Si cercano cuori puri, mani aperte, occhi limpidi.
I vescovi presiedono. I diaconi servono. Ma nessuno comanda.
Tutti camminano. Tutti ascoltano.
Tutti servono.
E la comunità li riconosce. Li accompagna. Li ama.
Come una famiglia che sceglie con Dio chi può custodire la fiamma della fede.
E i presbiteri?
Forse ti chiedi: e i sacerdoti?
I presbiteri nascono quasi in silenzio, come semi nella terra.
All’inizio sono chiamati “anziani”, perché sono maturi nella fede, punti di riferimento.
Con il crescere della Chiesa, diventano i collaboratori stabili dei vescovi, quelli che presiedono le comunità locali, celebrano l’Eucaristia, accompagnano i penitenti, insegnano la Parola.
Sono padri tra i fratelli.
Sono pastori che portano il profumo delle pecore addosso, come amava dire Papa Francesco.
E tu, che hai avuto accanto un presbitero nei tuoi giorni più intensi, una confessione, un funerale, una benedizione, una messa, sai che non si tratta di ruoli, ma di donazioni.
Un unico sacramento, tre volti di Cristo
Il Concilio Vaticano II, dopo duemila anni, ha svelato con parole limpide ciò che le prime comunità vivevano con lo Spirito:
il ministero ordinato è uno, ma ha tre volti.
Diacono – L’icona del Cristo servo. Porta la Parola, serve i poveri, anima la carità.
Presbitero – L’icona del Cristo pastore. Celebra, accompagna, guida la comunità.
Vescovo – L’icona del Cristo che invia. Custode dell’unità, successore degli Apostoli.
Tre volti, una sola missione: essere segni viventi dell’amore di Cristo per il suo popolo.
E tu, fratello, sorella, dove sei?
Non sei spettatore.
Tu sei parte di questa storia.
Come la comunità della Didaché, sei chiamato a discernere, a pregare per i tuoi pastori, a sostenere con amore chi ti guida.
E forse, dentro di te, c’è una voce sottile che chiama anche te al servizio, alla guida, alla prossimità.
Non avere paura.
Anche oggi il Signore sceglie cuori semplici per compiere grandi cose.
Anche oggi la Chiesa ha bisogno di volti nuovi, ma antichi nel cuore.
La Chiesa che sogni… inizia da te
Forse sogni una Chiesa più vicina, più viva, più umile.
Una Chiesa che serve, che ascolta, che accoglie.
Non aspettare che la costruiscano altri.
Inizia tu.
Con la tua preghiera, la tua disponibilità, il tuo sì.
La Chiesa nasce ogni giorno.
E il primo mattone sei tu.
Una preghiera che ci unisce nel servizio
Signore Gesù,
che chiami e invii,
che affidi la tua Chiesa a uomini fragili e fedeli,
benedici i nostri vescovi, presbiteri e diaconi.
Dona loro occhi limpidi per vedere i poveri,
mani forti per spezzare il pane,
orecchie attente per ascoltare il grido del popolo.
E a noi, che camminiamo insieme,
dona il coraggio di servire,
la gratitudine per chi ci guida,
e l’umiltà di riconoscere che ogni ministero è dono
e ogni vocazione è una risposta d’amore.
Amen.
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