Trovare luce nella sofferenza
diacono Tonino Maiorana
In questo momento di grande dolore, sofferenza e solitudine, il mio cuore grida nel silenzio dell’abbandono, e l’anima mia si sente sopraffatta da un dolore che sembra senza fine. Questa desolazione mi ricorda inevitabilmente il calvario di Maria ai piedi della croce. Maria, nella sua purezza e santità, ha vissuto l’orrore e la desolazione di vedere il suo amato Figlio, Gesù, soffrire e morire in una solitudine straziante.
Nel mio dolore, mi confronto con la figura di Maria, Madre per eccellenza, abbandonata nel momento più critico. Il suo cuore trafitto, come predetto da Simeone, riflette la mia angoscia. Anche io, nella sofferenza del mio abbandono, mi sento come lei, solo e dimenticato. Ma è in questo momento che cerco di trovare un rifugio spirituale, una consolazione nella fede.
Maria, che ha saputo resistere dinanzi all’abisso del dolore con una fede incrollabile, diventa per me un faro di speranza. Il suo esempio mi invita a guardare oltre il mio presente desolato, a cercare quella forza interiore che solo la fede può dare. Nonostante la solitudine, la sua presenza spirituale mi ricorda che non sono veramente solo, ho accanto a me mia moglie Mimì, le mie figlie Giusy e Rosella, i loro fidanzati, alcuni amici e parenti, ma soprattutto ho accanto a me te, Gesù.
Mi ritraggo nel silenzio della preghiera, sperando di trovare conforto nella stessa fede che ha sostenuto Maria. Nella sua sofferenza, ha mostrato una ferma fiducia nel progetto di Dio, una fiducia che desidero ardentemente fare mia. Le sue lacrime, le sue preghiere silenziose, diventano le mie, mentre cerco di offrire il mio dolore come un atto di partecipazione alla passione di Cristo.
Chiedo alla Vergine Maria di intercedere per me e i miei familiari, affinché possiamo trovare la forza di sopportare questo momento di prova, e di trasformare la nostra sofferenza in un’occasione di crescita spirituale. Che il nostro cuore, trafitto dall’abbandono, possa trovare pace nel Suo cuore Immacolato, un cuore che sa cos’è il dolore e la solitudine, ma che rimane abbracciato alla speranza della resurrezione.
Con devozione e fede, cerco di accogliere il mio dolore come un mistero da vivere, nella certezza che, come Maria ai piedi della croce, anche io posso trovare, nel profondo della mia sofferenza, una vicinanza più intima con Dio e una rinnovata speranza nel Suo amore eterno.
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