diacono Tonino Maiorana
La Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo ci invita a riflettere sul mistero della regalità di Cristo e sulla sua Signoria su tutte le cose. Le letture di quest’oggi, che comprendono il profeta Daniele, l’Apocalisse e il Vangelo di Giovanni, ci offrono un quadro complesso e profondo di questa regalità.
Prima lettura: Daniele 7,13-14 Nella visione di Daniele, vediamo la profezia di un “Figlio dell’uomo” che si avvicina al Trono di Dio. Segnato da una grande gloria e potenza, egli riceve il dominio su tutti i popoli, le nazioni e le lingue. Questa figura rappresenta non solo un re terreno, ma colui che esprime un’autorità divina e universale. La sua regalità è eterne e il suo regno non avrà fine. In questo senso, vediamo l’anticipazione della venuta di Cristo, che realizza pienamente questa profezia. La regalità di Cristo non è basata sulla forza e sulla dominazione, ma sulla verità e sulla giustizia, conferendo un valore inestimabile alla dignità umana.
Salmo 92: Il Salmo 92 proclama la grandezza del Signore, sottolineando la sua sovranità e il suo potere su tutta la creazione. Ci ricorda che Dio è re e, come tale, stabilisce il giusto ordine del mondo. “Il Signore regna, si è vestito di maestà” ci invita a contemplare la magnificenza e la potenza di Dio, che governa non solo l’Universo, ma anche le nostre vite. In questi versi troviamo una fonte di conforto e speranza, poiché sappiamo che non siamo mai soli, ma sotto la guida amorevole del nostro Re.
Seconda lettura: Apocalisse 1,5-8: Nell’Apocalisse, Giovanni ci presenta Cristo come colui che è “il Testimone fedele, il Primogenito dei morti, e il Sovrano dei re della terra”. Questo passaggio ci ricorda che la regalità di Gesù va oltre le potenze terrene, identificandolo come il nostro redentore che ha trionfato sulla morte. La proclamazione di “Io sono l’Alfa e l’Omega” enfatizza l’eternità di Cristo e la sua sovranità su ogni tempo e ogni circostanza. La nostra fede in questo Re universale ci invita a vivere con speranza, ancorati alla sua promessa di presenza.
Vangelo: Giovanni 18,33b-37: Nel colloquio tra Gesù e Pilato, emerge il concetto fondamentale della regalità di Cristo. La sua gioia ed il suo regno non appartengono a questo mondo, ma sono radicati in una verità superiore. “Per questo sono nato e venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità”. In queste parole, Cristo ci rivela che la sua regalità è una regalità di verità e giustizia, che invita ognuno di noi a riconoscere il suo regno nella propria vita. L’invito è a scegliere di vivere nella verità, seguendo l’esempio di Cristo, re non solo dei cieli ma anche delle nostre anime.
Cristo, come “Figlio dell’uomo” e “Re dell’universo”, non esercita il suo dominio attraverso potere e forza, ma attraverso l’amore, il servizio e la testimonianza della verità. Le visioni di Daniele e l’Apocalisse ci mostrano come il suo regno sia eterno e giusto, invitandoci a vivere nella speranza e a promuovere la giustizia nel mondo. Il Vangelo di Giovanni, invece, ci ricorda che la vera regalità di Cristo si manifesta nel suo modo di vivere e insegnare, modellando la nostra vita sulla verità e sul servizio verso gli altri.
Insieme, queste letture ci chiamano a vivere come autentici discepoli, testimoniando la sua regalità attraverso azioni quotidiane di amore, giustizia e onestà, costruendo così il suo regno tra noi.
Nella solennità di Cristo Re, siamo chiamati a riconoscere la sua Signoria non solo come una questione di potere, ma come un appello a vivere in relazione giusta e sincera con gli altri e con Dio. La regalità di Cristo è una regalità di amore, di servizio e di verità. Come discepoli, siamo invitati a testimoniare questa realtà nel nostro quotidiano, ricordando sempre che il nostro Re ha tracciato un cammino di servizio e umiltà. Ricordiamoci che il suo regno è fra noi, e ogni nostro sforzo per vivere secondo la sua parola fa parte della sua Signoria.
Scopri di più da A.M.
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.