
“Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.” (Gv 13,15)
C’è un giorno nella vita della Chiesa che profuma di promessa e memoria, di futuro e radici. Un giorno che parla di fedeltà silenziosa e di grazia operante. È il giorno in cui due giovani, con le mani tremanti ma il cuore saldo, si inginocchiano davanti al loro Vescovo per ricevere il dono del Diaconato. Un gesto antico, semplice, profondamente cristiano: farsi servi per amore.
Il prossimo sabato 28 giugno 2025, alle ore 10.00, nella solenne cornice della Basilica Cattedrale “Santa Maria Assunta” di Messina, la nostra Chiesa diocesana vivrà un momento di intensa gioia e gratitudine: Santi Crinò e Carmelo Luciano Puliafito, seminaristi del Seminario Arcivescovile “San Pio X”, saranno ordinati diaconi per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione di S.E. Mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo Metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela e Archimandrita del SS. Salvatore.
Un evento atteso, desiderato, preparato con pazienza e passione. Ma, prima ancora, una storia da raccontare. Due storie, in verità, unite da un’unica sorgente: la chiamata del Signore.
Santi Crinò: da una cucina piena di sogni al servizio della mensa del Vangelo
Nato il 9 settembre 1998 a Barcellona Pozzo di Gotto, Santi è cresciuto tra i vicoli e le tradizioni della sua comunità d’origine, Acquaficara, nel grembo materno della parrocchia di Santa Maria del Piliere. Come tanti ragazzi della sua età, ha coltivato passioni, sogni e desideri: uno fra tutti, quello di diventare un bravo chef. Il profumo dei cibi, l’arte della preparazione, la gioia di servire agli altri qualcosa di buono: in fondo, erano già i primi indizi di una vocazione più profonda, quella al servizio gratuito e generoso.
Dopo gli studi all’Istituto Guttuso di Milazzo, la sua vita prende una svolta inattesa. Il Signore, come spesso accade, irrompe nei piani umani con la delicatezza di chi ama da sempre. Santi sente che c’è un Altro che lo chiama per nome. Entra così nel Seminario Arcivescovile “S. Pio X” di Messina, iniziando nel 2019 il suo cammino formativo vero e proprio.
In questi anni ha maturato il baccalaureato in Sacra Teologia presso l’Istituto Teologico “San Tommaso”, ma ancora più preziosa è stata la formazione alla vita fraterna, alla preghiera, al servizio pastorale. Ha svolto esperienze significative in diverse comunità: Stella Maris in Minissale, Santa Maria Incoronata a Camaro Superiore, e infine San Pancrazio Vescovo a Giardini Naxos. In ciascuna di esse ha imparato che il ministero non è dominio, ma dono; non visibilità, ma vicinanza. Non c’è stato giorno — racconta — in cui mancasse l’appuntamento con il cuore della sua vocazione: la Santa Messa quotidiana.
Carmelo Luciano Puliafito: dall’informatica al cuore della spiritualità
Anche Carmelo Luciano, nato il 2 ottobre 1999, condivide con Santi non solo la città d’origine, Barcellona Pozzo di Gotto, ma anche una vocazione che si è fatta strada nel cuore tra mille desideri e interrogativi. Cresciuto nella comunità di Santa Maria Maggiore a Gala, Carmelo Luciano ha frequentato l’Istituto Enrico Fermi, con indirizzo in Sistemi Informativi. Il futuro sembrava segnato: forse insegnante, forse tecnico, forse programmatore.
È proprio in quegli anni, mentre frequentava l’Istituto Tecnico Commerciale, che chi scrive queste parole, suo docente di religione, ha avuto il privilegio di accompagnarlo da vicino. Già allora, tra i banchi di scuola, si intravedeva qualcosa di speciale: una profondità di pensiero, una fede silenziosa ma solida, una sensibilità spirituale fuori dal comune. Non era ancora chiaro il disegno di Dio, ma i suoi segni cominciavano a farsi percepire, come una luce delicata all’alba di una chiamata.
Ma nella trama della sua storia, Dio aveva inserito un codice speciale. Un richiamo, discreto e tenace, che lo spingeva oltre i circuiti dell’informatica, verso un Mistero più grande: donare tutta la vita a Dio, nel sacerdozio ministeriale. Così, nel 2019, insieme a Santi, ha cominciato il cammino nel seminario, condividendo anni di crescita, sfide e meraviglie.
Dopo aver conseguito anche lui il baccalaureato in Teologia, oggi prosegue la sua formazione presso il prestigioso Almo Collegio Capranica a Roma, frequentando la Pontificia Università Gregoriana dove studia Teologia Spirituale. A Roma, nella città degli apostoli, Carmelo Luciano continua ad approfondire quel cammino interiore che nasce dall’incontro vivo con Cristo e si fa dono concreto nella missione.
Ha lasciato una traccia luminosa in tutte le comunità in cui ha servito: Santa Maria Incoronata, San Giovanni Battista, e naturalmente la sua parrocchia di origine, dove tutto è cominciato. Non è difficile, parlando con lui, percepire la gioia genuina di chi ha scoperto la perla preziosa del Vangelo, e ha deciso di vendere tutto per possederla.
Il Diaconato: farsi dono, spezzarsi per amore
L’ordinazione diaconale non è un semplice “passaggio tecnico” verso il sacerdozio. È una scelta di vita, un modo di essere. Il diacono è colui che, come Cristo, lava i piedi ai fratelli. Annuncia il Vangelo, serve l’Eucaristia, ma soprattutto si china sulla carne ferita dell’umanità, rendendo visibile la tenerezza di Dio. Non è un ruolo, ma una missione: essere segno sacramentale del Cristo Servo.
L’immagine scelta per la locandina — la lavanda dei piedi — non è solo un’illustrazione: è una profezia che si compie. È lo stile che Santi e Carmelo Luciano sono chiamati a incarnare: umile, povero, gratuito. È l’esempio che, come dice il Vangelo di Giovanni, diventa comando: “ Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.”.
Una gioia che è di tutti
L’ordinazione non è solo un dono per Santi e Carmelo Luciano. È un dono per tutta la comunità diocesana, per le loro parrocchie di origine, per le famiglie che li hanno educati alla fede, per i formatori che li hanno accompagnati, per ogni giovane che si interroga sul senso della propria vita. È un segno che Dio continua a chiamare, anche oggi, anche nel nostro tempo ferito e frenetico.
È anche un invito: a sostenere con la preghiera questi due nuovi diaconi, a coltivare vocazioni nelle famiglie e nelle comunità, a riscoprire la bellezza di una vita donata.
Un invito per tutti noi
L’appuntamento è per il 28 giugno 2025, nel cuore della nostra Chiesa Madre. Non sarà una semplice celebrazione. Sarà una festa del Popolo di Dio, una liturgia di grazia e riconoscenza. Sarà il momento in cui la voce di Dio, attraverso la Chiesa, dirà ancora una volta:
“Io ti ho scelto, ti ho consacrato, ti mando.”
Siamo tutti invitati a partecipare, con il cuore aperto e le mani giunte. Perché, come ci ricorda Papa Francesco, “la vocazione non è mai un affare privato”, ma un fuoco che accende altri fuochi.
Che il Signore, per l’intercessione della Vergine Maria e dei Santi Patroni, benedica Santi e Carmelo Luciano, e ci doni nuovi operai per la sua messe.

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