
“Lui deve crescere; io, invece, diminuire” (Gv 3,30)
Fratelli e sorelle,
sento nel cuore un’urgenza che cresce ogni giorno di più: tornare a mettere Gesù al centro della mia vita, non solo a parole, ma nei fatti, nei gesti, nel modo in cui annuncio, celebro, servo.
Viviamo in tempi frenetici, rumorosi. Spesso si rischia di dire tanto e ascoltare poco. Ti invito, mentre leggi queste righe, a rallentare. A fare silenzio dentro. A lasciarti toccare dalla Parola che salva.
La trappola delle parole
In tante omelie, catechesi, incontri spirituali, ci troviamo a parlare tanto… ma la Parola di Dio dov’è? Spesso relegata all’inizio, letta in fretta, come un’introduzione. Poi largo alle opinioni, agli aneddoti, ai pensieri umani. Buoni, magari. Ma umani, troppo umani.
E se invece facessimo parlare Dio?
Quando il silenzio è grembo
Il silenzio a volte fa paura. Ma è nel silenzio che la Parola scende nel cuore. È nel silenzio che nasce l’ascolto vero, che permette a Dio di operare.
Non si tratta di eliminare ogni parola, ma di fare spazio a quelle che nascono dalla preghiera, dall’intimità con il Vangelo. Le parole che non nascono dal silenzio, sono spesso vuote. Quelle che nascono dall’ascolto, sono feconde. Il silenzio ci permette di ascoltare.
Gesù al centro della nostra vita: non è uno slogan
Dire “Gesù è al centro della nostra vita” non basta. Occorre una scelta concreta.
Nelle omelie: partire davvero dal Vangelo, non da noi stessi.
Nella catechesi: aiutare i fratelli a nutrirsi della Scrittura, non solo a ragionare.
Nella preghiera comunitaria: creare spazi di silenzio, non solo riempire con attività.
Tutto cambia quando Gesù è il punto di partenza e il punto di arrivo.
Noi siamo chiamati a essere eco della Parola, non protagonisti. Il mondo ha bisogno di Lui.
Una chiamata alla conversione del cuore
Ogni giorno, possiamo scegliere:
Parlare noi, o lasciar parlare Dio.
Cercare di brillare, o riflettere la Sua luce.
Metterci al centro, o metterci al servizio.
Non è facile. Ma è possibile. Ed è l’unica via per essere davvero discepoli in ascolto.
Signore Gesù, aiutami a farmi da parte perché Tu possa crescere.
Insegnami il silenzio che ascolta, la parola che consola, l’umiltà che lascia spazio al Tuo Vangelo.
Rendimi voce della Tua Voce, servo della Tua Presenza, luce riflessa della Tua luce.
Un invito personale
Carissimo fratello, carissima sorella:
che tu sia un fedele, un catechista, un ministro ordinato, ti invito a fare una cosa semplice ma rivoluzionaria: ascolta di più la Parola.
Fai spazio a Gesù. Torna al Vangelo. Tutto il resto passerà. Lui no.
“Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.” (Rm 10,17)
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