
diacono Tonino Maiorana
QUARESIMA
Mercoledì delle Ceneri (viola)
«Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà»
LEZ. FER. (pag. 235)
Gl 2, 12-18: Laceratevi il cuore e non le vesti.
Sal 50: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
2 Cor 5,20–6,2: Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.
Mt 6, 1-6. 16-18: Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Cari fratelli e sorelle,
oggi, con l’imposizione delle ceneri, iniziamo il nostro cammino quaresimale. Un cammino che ci invita a fermarci, a guardarci dentro, a riconoscere la nostra fragilità e a tornare a Dio con tutto il cuore. I brani ci offrono una mappa spirituale per questo viaggio interiore, un viaggio che non è fatto di gesti esteriori, ma di un autentico cambiamento del cuore.
Laceratevi il cuore e non le vesti (Gl 2, 12-18)
Il profeta Gioele ci invita a un digiuno che non è solo esteriore, ma che parte dal cuore. “Laceratevi il cuore e non le vesti”, ci dice. Non basta strapparsi i vestiti in segno di lutto o di pentimento; ciò che Dio desidera è un cuore spezzato, umile, capace di riconoscere i propri errori e di aprirsi alla sua misericordia.
Nella nostra vita, quante volte ci preoccupiamo di apparire più che di essere?
Quante volte ci affanniamo a mostrare un’immagine perfetta agli altri, mentre dentro di noi c’è bisogno di guarigione, di perdono, di pace?
La Quaresima ci chiama a essere autentici, a smettere di indossare maschere e a presentarci a Dio così come siamo, con le nostre fragilità e i nostri peccati.
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato (Sal 50)
Il Salmo 50, il Miserere, è un grido di pentimento e di fiducia nella misericordia di Dio. “Crea in me, o Dio, un cuore puro”, prega il salmista. È una preghiera che possiamo fare nostra in questo tempo di Quaresima.
Nella nostra quotidianità, nelle relazioni familiari, con gli amici, sul lavoro, quante volte ci accorgiamo di aver ferito qualcuno, di aver agito con egoismo, di aver messo da parte l’amore?
Questo salmo ci ricorda che Dio è sempre pronto a perdonarci, ma chiede anche che noi siamo pronti a perdonare gli altri.
Nella famiglia, ad esempio, quante incomprensioni potrebbero essere superate se imparassimo a chiedere scusa e a perdonare con il cuore?
Riconciliatevi con Dio (2 Cor 5,20–6,2)
San Paolo ci esorta: “Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole”. La Quaresima è il “kairós”, il tempo opportuno per ritornare a Dio, per ricucire quei legami che il peccato ha spezzato.
Nella nostra vita frenetica, spesso trascuriamo la relazione con Dio. Ci lasciamo assorbire dal lavoro, dagli impegni, dalle preoccupazioni, e dimentichiamo che senza di Lui siamo come rami secchi. Questo è il momento giusto per riprendere in mano la nostra vita spirituale, per dedicare più tempo alla preghiera, alla lettura della Parola di Dio, alla carità verso il prossimo.
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà (Mt 6, 1-6. 16-18)
Nel Vangelo, Gesù ci invita a vivere la Quaresima senza ipocrisia. Il digiuno, la preghiera e l’elemosina non devono essere gesti plateali per essere ammirati dagli altri, ma atti intimi, fatti con sincerità, davanti a Dio che “vede nel segreto”.
Quante volte, anche nelle nostre buone azioni, cerchiamo il riconoscimento degli altri?
Gesù ci ricorda che la vera ricompensa non viene dagli uomini, ma da Dio. Nella famiglia, ad esempio, possiamo vivere questo messaggio facendo del bene senza aspettarci ringraziamenti; sul lavoro, possiamo essere onesti e generosi senza cercare lodi.
Il significato dell’imposizione delle ceneri
L’imposizione delle ceneri è un gesto carico di significato. Le ceneri ci ricordano che siamo polvere e in polvere ritorneremo. È un segno di umiltà, che ci richiama alla nostra finitezza e alla nostra dipendenza da Dio. Ma è anche un segno di speranza: da quella polvere, Dio può far germogliare vita nuova.
Questo gesto ci invita a riflettere sulla nostra vita: cosa stiamo costruendo?
Cosa lasceremo dietro di noi?
Stiamo investendo in ciò che è effimero o in ciò che è eterno?
Attualizzazione nella nostra vita
Fratelli e sorelle, la Quaresima non è un tempo triste, ma un tempo di grazia, un’opportunità per rinnovare la nostra relazione con Dio e con gli altri. Nella famiglia, possiamo vivere questo tempo pregando insieme, condividendo di più, perdonandoci a vicenda. Con gli amici, possiamo essere testimoni di una fede gioiosa e autentica. Sul lavoro, possiamo vivere con integrità e carità, portando il Vangelo nel quotidiano.
Lasciamoci guidare dallo Spirito Santo in questo cammino. Torniamo a Dio con tutto il cuore, perché Lui è ricco di misericordia e desidera donarci una vita nuova. Amen.
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