
diacono Tonino Maiorana
Il 29 marzo prossimo, alle ore 18:00, la Basilica Santuario Maria SS. del Tindari sarà teatro di un momento di profonda spiritualità e significato ecclesiale.
Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo della diocesi di Patti, istituirà lettori cinque fedeli che si stanno preparando al diaconato permanente: Nicola Arrigo, Antonio Calabria, Emanuele Castorina, Marco Faillaci e Salvatore Maniaci. Questo rito rappresenta una tappa significativa nel loro cammino verso l’Ordine sacro nel grado del Diaconato, un percorso che affonda le sue radici nella tradizione della Chiesa e che si colloca nel solco di una vocazione al servizio, alla proclamazione della Parola e alla carità.
Il diaconato permanente: un ministero antico e sempre attuale
Il diaconato permanente, ripristinato dal Concilio Vaticano II (cfr. Lumen Gentium, 29), è un ministero che risale agli albori della Chiesa. Gli Atti degli Apostoli (6,1-6) ci raccontano come i primi diaconi furono scelti per assistere gli apostoli nel servizio alla comunità, specialmente verso i poveri e i bisognosi. Questo ministero, che inizialmente aveva un carattere prevalentemente pratico, si è evoluto nel tempo, assumendo anche una dimensione liturgica e pastorale. I diaconi sono chiamati a essere “icona vivente di Cristo servo” nella Chiesa e nel mondo, testimoniando con la loro vita l’amore di Dio per l’umanità.
Il diaconato permanente, a differenza di quello transitorio (che precede il sacerdozio), è un ministero stabile, aperto anche a uomini sposati. Questo aspetto lo rende particolarmente significativo nella Chiesa contemporanea, in quanto rappresenta un ponte tra la vita sacramentale della comunità ecclesiale e le realtà quotidiane delle famiglie e del mondo del lavoro. I diaconi, infatti, vivono la loro vocazione nel contesto della vita familiare e professionale, portando il Vangelo nei luoghi ordinari dell’esistenza umana.
Il rito dell’istituzione dei lettori: un passo verso il servizio
L’istituzione dei lettori, che i cinque candidati riceveranno il 29 marzo, è un momento importante nel loro itinerario formativo. Il lettorato è uno dei ministeri istituiti, insieme a quello dell’accolitato, che preparano i fedeli a un servizio più pieno nella Chiesa. Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 903), i lettori sono chiamati a proclamare la Parola di Dio nelle assemblee liturgiche, a istruire i fedeli nella fede e a diffondere il messaggio evangelico nel mondo.
Questo rito non è solo un riconoscimento delle loro capacità, ma anche un invito a vivere in modo sempre più profondo la loro vocazione. Come sottolinea San Paolo nella Lettera a Timoteo (1 Tm 4,13), la proclamazione della Parola è un servizio essenziale per la crescita della comunità cristiana. I futuri diaconi, attraverso il ministero del lettorato, imparano a farsi voce della Parola di Dio, annunciando con coraggio e fedeltà il messaggio di salvezza.
Un cammino comunitario e personale
Il percorso verso il diaconato non è solo un cammino personale, ma anche comunitario. La Chiesa di Patti, guidata da Mons. Giombanco, accompagna questi cinque uomini con la preghiera e il sostegno spirituale. Le loro parrocchie di origine – “Sacro Cuore di Gesù” in Patti, “San Nicolò di Bari” in Gioiosa Marea, “Santa Lucia” in Mistretta e Sant’Agata Militello – sono chiamate a essere luoghi di formazione e di testimonianza, dove la fede si traduce in opere di carità e servizio.
In un mondo spesso segnato dall’individualismo e dalla frammentazione, la scelta di questi fedeli di dedicare la loro vita al servizio della Chiesa è un segno di speranza. Come ricorda Papa Francesco, “la Chiesa ha bisogno di diaconi che siano uomini di preghiera, uomini di carità, uomini di comunione” (Udienza generale, 26 giugno 2019). La loro vocazione è un dono per tutta la comunità ecclesiale e un richiamo a vivere la fede in modo concreto e generoso.
Un invito alla preghiera e alla gratitudine
Mentre ci prepariamo a vivere questo momento di grazia, è importante accompagnare con la preghiera Nicola, Antonio, Emanuele, Marco e Salvatore. La loro risposta generosa alla chiamata di Dio è un invito per tutti noi a riscoprire la bellezza della vocazione cristiana, che si realizza nel servizio agli altri e nell’annuncio del Vangelo.
Il 29 marzo, nella Basilica Santuario Maria SS. del Tindari, non solo si celebrerà un rito, ma si vivrà un momento di comunione ecclesiale, in cui tutta la diocesi di Patti potrà ringraziare Dio per il dono di queste vocazioni. Che Maria, Madre della Chiesa e modello di servizio, interceda per loro e per tutta la comunità, affinché possano camminare con fedeltà e gioia verso il diaconato permanente, portando al mondo la luce di Cristo.
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