
diacono Tonino Maiorana
LEZ. FEST. (pag. 431) LEZ. santi (pag. 125)
Ml 3, 1-4: Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate.
Eb 2, 14-18: Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
Sal 23: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Lc 2, 22-40 (opp. 2, 22-32): I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Carissimi fratelli e sorelle,
oggi ci ritroviamo insieme in questa celebrazione per commemorare un momento straordinariamente significativo non solo nella vita della nostra comunità ecclesiale, ma anche nell’intera storia della salvezza: la Presentazione del Signore al Tempio. Questo evento rappresenta un’opportunità unica per ciascuno di noi di riflettere profondamente sul mistero della presenza di Dio tra le sue creature, e sul modo in cui questa presenza divina è in grado di trasformare e illuminare le nostre vite quotidiane.
Nell’Antico Testamento, il profeta Malachia ci offre un’affermazione di grande importanza: «Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate». Queste parole evocano un’immagine potente e profonda: un Dio che, nel suo amore infinito, si fa presente, che desidera ardentemente entrare non solo nei nostri cuori ma anche nelle diverse dimensioni della nostra vita. Questa invocazione a cercare il Signore si pone come un richiamo sacro a riconoscere la sua presenza in ogni angolo della nostra esistenza, in tutte le piccole e grandi scelte quotidiane che compiamo, che siano esse gesti di cura verso i nostri cari, decisioni etiche nel nostro lavoro o atti di gentilezza verso gli sconosciuti.
La lettera agli Ebrei ci offre un ulteriore spunto di riflessione che merita una considerazione attenta: «Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli». Qui, possiamo cogliere una rivelazione fondamentale e incredibilmente confortante: Dio non è distante e inaccessibile, come a volte potremmo pensare, ma si avvicina a noi, si fa simile a noi nelle nostre fragilità e nelle nostre esperienze quotidiane. In questo modo, ci insegna a vivere la nostra umanità con dignità, compassione e amore. Pensiamo, ad esempio, alle nostre famiglie; nei momenti di gioia e di difficoltà che affrontiamo insieme, è proprio in questi istanti che possiamo riconoscere la presenza di Dio che cammina al nostro fianco, che ci sostiene con la sua grazia e ci guida attraverso le sfide della vita.
Il Salmo 23, ricco di significato e di sostegno spirituale, ci invita a invocare: «Vieni, Signore, nel tuo tempio santo». Questa invocazione è espressione sincera del nostro desiderio profondo di avere Dio al centro della nostra vita e delle nostre azioni. È una preghiera che scaturisce dal profondo del nostro cuore, poiché sentiamo un costante bisogno di trovare riposo, conforto e forza nella sua presenza. Nella nostra vita quotidiana, lo spazio che dedichiamo alla preghiera, alla riflessione e all’ascolto attento della Parola di Dio diventa il tempio in cui il Signore desidera entrare e dimorare. All’interno della nostra famiglia, nei momenti di condivisione e dialogo sincero, possiamo edificare un “tempio” in cui il Signore è accolto, rispettato e celebrato con gioia.
Arriviamo infine all’evangelista Luca, il quale, con il suo racconto della Presentazione di Gesù al Tempio, ci fornisce una visione illuminante. Qui, il vecchio Simeone esclamando: «I miei occhi hanno visto la tua salvezza» ci invita a riconoscere un’importante verità: la salvezza è già tra noi, in mezzo a noi. Ogni giorno possiamo essere testimoni dei segni della presenza di Dio che opera nelle nostre vite: nei sorrisi affettuosi dei nostri cari, nelle esperienze di amicizia sincera e disinteressata, nella solidarietà che riceviamo e che offriamo nei vari ambiti della nostra esistenza, soprattutto nel lavoro. Tuttavia, è purtroppo vero che, troppo spesso, siamo così presi dalla frenesia e dal caos della vita quotidiana da perdere di vista, e talvolta ignorare, questi segni preziosi e luminosi. La vera sfida, quindi, è riconoscere la bellezza e la sacralità della vita, anche e specialmente nei momenti di crisi, di tensione e di incertezza.
Cosa significa tutto ciò nella nostra esperienza di vita?
Innanzitutto, ci esorta a essere più attenti e disponibili nei confronti degli altri, a rendere le nostre azioni quotidiane ripiene di attenzione e amore. In famiglia, possiamo impegnarci a essere più pazienti, più presenti, dedicando tempo e ascolto a coloro che amiamo. Con gli amici, possiamo coltivare relazioni autentiche, basate sulla sincerità, dove ci si ascolta e ci si sostiene nei momenti di bisogno. Anche nel nostro ambiente lavorativo, possiamo essere testimoni di un’umanità che, seguendo l’esempio di Cristo, decide di incontrare l’altro con dignità e rispetto, creando un ambiente di fiducia e supporto reciproco.
In conclusione, oggi siamo chiamati a diventare noi stessi tempio del Signore, luoghi viventi e vibranti dove Egli si manifesta in tutto il suo splendore. Apriamo i nostri cuori e le nostre vite per accoglierlo calorosamente, affinché ogni giorno, in ogni relazione che costruiamo, possiamo ripetere con profonda gratitudine e riconoscenza insieme a Simeone: «I miei occhi hanno visto la tua salvezza». Ogni membro della nostra comunità, ognuno di noi, è un pezzo fondamentale di questo magnifico mosaico, e insieme possiamo testimoniare e riflettere la luce di Dio in questo mondo che ha tanto bisogno di speranza e amore.
Che la Presentazione del Signore possa rinnovare il nostro ardore e la nostra determinazione nel cercarlo così come nel testimoniarlo con gioia e convinzione nella nostra quotidianità. Amen.
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