XXVI domenica del Tempo Ordinario – C
1 min readLa Liturgia odierna, fedele all’insegnamento di Cristo, ci mette in guardia contro il pericolo delle ricchezze, causa principale dei mali che opprimono l’umanità.
Aiutaci, Signore, a non chiudere gli occhi davanti alle necessità dei fratelli.
La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro ci dimostra che nell’altro mondo ci sarà finalmente giustizia.
Offriamo la nostra disponibilità ad impegnarci per un mondo nuovo, di giustizia e di amore.
Accogliamo l’invito che l’apostolo Paolo rivolge a Timoteo: “tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza.”
PREGHIERA
Vengo in chiesa la mattina e lì ti trovo.
Corro in chiesa quando t’amo e lì ti trovo.
Ci passo per caso o per abitudine o per rispetto e lì ti trovo.
Oh! Dio, non potevi inventare di meglio.
Quel tuo silenzio in cui il chiasso della nostra vita si smorza, quel palpito silenzioso che ogni lacrima assorbe;
quel silenzio.… quel silenzio, più sonoro d’un angelico concento;
quel silenzio che alla mente dice il Verbo, al cuore dona il balsamo divino;
quel silenzio in cui ogni voce si ritrova incanalata, ogni prece si risente trasformata;
quella tua presenza arcana….
Lì è la vita, lì è l’attesa;
lì il nostro piccolo cuore riposa, per riprendere senza posa il suo cammino.
Amen (Chiara Lubich)