
diacono Tonino Maiorana
Viviamo in un’epoca storica in cui l’apparenza ha conquistato un ruolo centrale nella vita di tutti i giorni. I media, i social network e le aspettative culturali hanno creato un contesto in cui l’immagine esteriore sembra prevalere su valori più profondi e significativi. In questo panorama, un numero crescente di genitori si dedica costantemente a migliorare l’aspetto esteriore dei propri figli, spesso a scapito della loro istruzione e, in modo particolare, della loro crescita spirituale.
Questo approccio può portare a conseguenze inquietanti e talvolta devastanti. I nostri figli, iper-istruiti riguardo l’aspetto superficiale della vita, rischiano di crescere senza una vera conoscenza di Dio e senza la guida morale e spirituale che potrebbe arricchire profondamente le loro esistenze. Confusi dai messaggi fuorvianti e contraddittori della società, potrebbero assimilare un’idea di successo che si basa esclusivamente su ciò che si vede, ignorando la bellezza interiore, valori fondamentali come l’onestà, l’amore e una connessione autentica con il divino.
In tal senso, è fondamentale che le tre agenzie educative famiglia, scuola e stato lavorino in sinergia e cooperino attivamente per riequilibrare la crescita dei giovani. È essenziale che esse si ispirino ai principi della famiglia cristiana cattolica, che promuovono non solo l’istruzione intellettuale, ma anche quella morale e spirituale.
I genitori hanno il compito cruciale di insegnare ai propri figli che il valore di una persona non risiede nel suo aspetto esteriore, bensì nella qualità del suo cuore e delle sue azioni.
Essi possono:
– Promuovere conversazioni significative su temi spirituali e valori etici, integrando la fede nella quotidianità e rendendola parte integrante delle loro vite.
– Essere modelli di umiltà, generosità e autenticità, mostrando quotidianamente che la vera bellezza risiede nel cuore e nelle azioni disinteressate, piuttosto che nel semplice apparire.
– Incoraggiare i figli a praticare attività che nutrono l’anima e arricchiscono lo spirito, come la preghiera, la meditazione, e l’impegno in opere di carità, affinché possano sviluppare una coscienza morale solida e una profonda connessione con il mondo che li circonda.
La scuola, pur essendo un’istituzione laica, può e deve svolgere un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani, supportando la loro crescita spirituale e morale.
Per farlo, può:
– Offrire spazi e opportunità per dialoghi intersoggettivi che incoraggino i ragazzi a riflettere su tematiche esistenziali e morali, anche attraverso corsi di educazione civica e alla cittadinanza, in modo che possano sviluppare un pensiero critico e consapevole.
– Promuovere attività extracurriculari che incentivino la creatività, l’arte, e il volontariato, favorendo la scoperta delle proprie passioni e talenti, e spostando l’attenzione oltre la mera prestazione accademica.
– Collaborare attivamente con le famiglie per creare una comunità educante in cui si valorizzi l’educazione integrale della persona, riconoscendo e incoraggiando il contributo della dimensione spirituale in tutte le aree della vita.
Anche lo Stato ha un ruolo significativo e responsabile in questo processo educativo.
Può:
– Assicurare che l’istruzione pubblica includa programmi che promuovano valori etici e morali, rispondendo efficacemente alle esigenze sociali e spirituali della comunità, affinché i giovani acquisiscano una visione critica del mondo.
– Sostenere iniziative che considerino non solo l’intelligenza accademica, ma anche l’intelligenza emotiva e spirituale, riconoscendo l’importanza di una formazione integrata e completa per i giovani.
– Favorire il dialogo tra istituzioni religiose e educative per garantire che i giovani possano incontrare e confrontarsi con diverse visioni del mondo, imparando a rispettare e apprezzare la diversità culturale e spirituale presente nella nostra società.
È essenziale che ci sia un riconoscimento collettivo dell’importanza dell’equilibrio tra l’aspetto esteriore e quello interiore, tra l’istruzione e la crescita spirituale. Solo così i nostri figli potranno svilupparsi in modo armonico, valorizzando non solo la propria natura, ma anche coltivando un legame autentico con Dio e con gli altri. Riscoprire la bellezza dell’interiorità e dell’umanità è un cammino cruciale e intraprenderlo è un compito tanto per le famiglie quanto per le istituzioni educative. Solo unendo le forze e collaborando possiamo fornire ai nostri giovani le basi per una vita sana, realizzata e spiritualmente appagante, in cui l’autenticità e la gentilezza possano prosperare sovrastando le distrazioni del mondo moderno.
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