diacono Tonino Maiorana
Il passo di Luca 3,15-16.21-22 rappresenta un momento cruciale e significativo all’interno del Vangelo, fungendo da spartiacque che segna l’inizio del ministero pubblico di Gesù attraverso il rito del battesimo. Questo brano, in particolare, offre spunti profondi e multiformi per una meditazione su vari livelli, rivelando la sua importanza non solo nel contesto della narrazione evangelica, ma anche nella vita dei credenti di ogni tempo.
Il brano si colloca nel contesto del battesimo di Giovanni, un momento carico di attesa e trepidazione, in cui il popolo, immerso in speranze e aspettative, attendeva con ansia la venuta del Messia. Le orecchie di molti erano pronte ad ascoltare, e i cuori battevano forte di fronte alle molte domande su chi fosse questo futuro Salvatore. La scena si fa ancora più significativa e intensa quando Gesù, già riconosciuto e identificato come colui che doveva venire, si presenta per ricevere il battesimo, un gesto che segna non solo l’inizio della sua missione pubblica, ma rappresenta anche un profondo atto di umiltà e identificazione con l’umanità.
Gesù in preghiera
La frase “stando in preghiera” è di una bellezza e di un’importanza straordinaria. Qui vediamo Gesù, il Figlio di Dio, che si sottomette volontariamente all’atto del battesimo e, proprio in quel momento, stabilisce un profondo collegamento con il Padre. Questo atto di preghiera non è mero formalismo religioso; è un profondissimo atto di comunione e di intimità con Dio. Anche se non ha bisogno del battesimo per la remissione dei peccati, Gesù sceglie di identificarsi totalmente con l’umanità e le sue fragilità, mostrando a tutti noi che la vera grandezza si trova nella capacità di abbassarsi e di accogliere, nonostante l’assenza di peccato.
Il cielo si apre
Il cielo che si apre rappresenta una manifestazione divina straordinaria e palpabile. È un simbolo potente della comunicazione tra il cielo e la terra, un momento ineffabile in cui la presenza di Dio si rende tangibile e visibile a tutti. Questo evento è carico di significato profondo, poiché sottolinea l’approvazione divina e, in un certo senso, la consacrazione del ministero di Gesù. La discesa dello Spirito Santo, sotto forma di colomba, non è solo un’immagine poetica, ma rappresenta la dotazione di potere e il momento inaugurale della missione messianica di Gesù, che porterà luce e salvezza a un mondo afflitto.
La voce del Padre
Dopo il battesimo, la voce del Padre che proclama “Tu sei il mio Figlio, l’amato; in te ho posto il mio compiacimento” non è solo una semplice dichiarazione di identità, ma si configura anche come un invito chiaro e solenne a tutti noi a riconoscere la divinità di Cristo. In questo momento, Gesù è divinamente invitato a intraprendere un ministero che, pur essendo inevitabilmente segnato da sacrifici e sofferenza, è fortemente ancorato all’amore e alla benevolenza del Padre, ma anche alla sua interazione profonda e umana con l’umanità che lo circonda.
1. Identità e missione: Questo passaggio ci invita a riflettere in modo profondo sulla nostra identità.
Come noi possiamo rispondere efficacemente alla chiamata di Dio, scoprendo e vivendo il nostro ruolo unico nel suo disegno divino?
2. La preghiera: La preghiera di Gesù ci ricorda l’importanza e la necessità della comunicazione continua con Dio.
In quali momenti della nostra vita sentiamo un forte bisogno di rivolgervi a Lui in preghiera?
In quali occasioni tendiamo a dimenticare questo fondamentale e vitale dialogo?
3. Accettazione di sé: Il battesimo di Gesù rappresenta anche l’accettazione totale delle debolezze e delle fragilità umane.
Siamo realmente pronti a riconoscere le nostre vulnerabilità e ad esse a Dio, lasciando che lui possa trasformarle in forza e bellezza?
4. Lo Spirito Santo: La colomba che scende simboleggia non solo pace, ma anche nuova vita e rinascita.
Come possiamo essere realmente aperti e disponibili all’azione dello Spirito Santo nella nostra vita quotidiana e nel nostro cammino di fede?
Il battesimo di Gesù in Luca 3,15-16.21-22 non è solo un evento che segna l’inizio di una missione pubblica, ma rappresenta una manifestazione straordinaria dell’amore di Dio per l’umanità. Ci invita a una riflessione profonda su come viviamo la nostra fede, su come ci poniamo in relazione con Dio e con gli altri nel nostro quotidiano. Gesù ci mostra con il suo esempio che la vera umanità è radicata nella preghiera e nella comunione con Dio, un esempio sublime e luminoso che dobbiamo seguire con dedizione e impegno in tutte le circostanze delle nostre vite. La sua vita ci esorta a cercare sempre un legame più profondo con il Divino e a vivere la nostra chiamata con gioia e responsabilità.
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