Gesù al centro della vita

diacono Antonino Francesco Maria Maiorana

Lectio divina VI domenica tempo Ordinario – B

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La VI Domenica Ordinario dell'Anno B ci porta nel cuore dell'insegnamento di Gesù, che ci invita a riflettere sul tema dell'amore autentico e dell'empatia verso gli altri. Nel Vangelo di Marco, Gesù ci esorta a amare non solo coloro che ci amano, ma anche coloro che ci trattano male. Questo amore disinteressato è un segno distintivo dei seguaci di Cristo. Nella Prima Lettura, tratta dal Libro del Levitico, Dio ci chiama a praticare la carità e la giustizia sociale, mostrando compassione verso gli emarginati e gli oppressi. La Seconda Lettura, dall'Epistola di San Paolo ai Corinzi, ci ricorda che il nostro corpo è un tempio dello Spirito Santo, invitandoci a glorificare Dio anche attraverso il nostro modo di vivere. In sintesi, la VI Domenica Ordinario ci spinge a vivere l'amore di Dio in azione quotidiana, mostrando compassione, giustizia e rispetto per ogni persona.

“La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato”

Marco 1, 40-45

Preghiera iniziale

Dio misericordioso e amorevole,

Ti rivolgiamo il nostro cuore con umiltà e gratitudine, riflettendo sulla tua grazia e compassione manifestate nel Vangelo di Marco.

Gesù, tu che camminavi tra noi portando la luce dell’amore divino, ti preghiamo di guardare con occhi pietosi su di noi, come hai fatto con l’uomo lebbroso.

Nel nostro bisogno di guarigione, chiediamo il tuo tocco potente. Come l’uomo lebbroso ha supplicato con fede e umiltà, noi ci rivolgiamo a te con cuori aperti, consapevoli delle nostre debolezze e fragilità.

Ti chiediamo di guarire le nostre ferite, di purificare le nostre anime e di rinnovare i nostri cuori. Fa’ risplendere la tua luce nelle zone oscure della nostra vita, come hai fatto con l’uomo lebbroso, affinché possiamo essere guariti e restaurati nella tua grazia. Amen.

Preghiera dopo l’esposizione del Santissimo Sacramento

Signore, insegnaci a essere grati per le tue opere meravigliose e a testimoniare la tua bontà con il nostro stile di vita. Aiutaci a diffondere la tua luce nel mondo, affinché altri possano sperimentare la tua guarigione e il tuo amore.

Ti preghiamo, o Dio, di guidarci lungo il cammino della fede e della fiducia in Te, così come hai guidato l’uomo lebbroso. Che possiamo vivere ogni giorno con gratitudine per la tua presenza salvifica nelle nostre vite.

Vangelo Mc 1,40-45

40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Lectio Divina: Mc 1,40-45

Meditatio (Meditazione): Sediamoci in silenzio, chiudiamo gli occhi e cerchiamo la quiete interiore. Respiriamo profondamente, lasciando andare le preoccupazioni e le tensioni del giorno. Ora, apriamo lentamente gli occhi e immergiamoci nel Vangelo di Marco.

Immaginiamo il deserto, luogo simbolico della nostra anima, spesso arida e bisognosa di guarigione. Un uomo lebbroso si avvicina a Gesù, implorando con la sua voce silenziosa. Il deserto della sua vita è segnato dalla malattia, dall’isolamento e dalla disperazione. Possiamo sentire la sua umiltà mentre si prostra davanti a Gesù, dicendo: “Se vuoi, puoi purificarmi.”

Osserviamo ora Gesù, il Maestro della compassione. Il suo cuore si muove di fronte alla sofferenza, e con amorevoli parole risponde: “Lo voglio, sii purificato.” Un tocco divino, la mano di Gesù stessa, si stende per guarire. Immaginiamo la trasformazione miracolosa mentre la lebbra scompare e la pelle torna a nuova vita.

Ma ecco, un’inattesa richiesta: “Guarda di non dirlo a nessuno.” Un silenzio ordinato da Gesù stesso. Chiediamoci: Perché il silenzio? Forse perché la verità di Dio è spesso meglio compresa nel mistero? Forse perché la testimonianza silenziosa può parlare più forte delle parole?

Osserviamo l’uomo guarito. Una volta liberato dalla lebbra, non può trattenere la gioia. Corre a condividere la sua esperienza con il mondo. La notizia si diffonde rapidamente, tanto che Gesù non può più entrare apertamente nelle città, ma rimane nei luoghi deserti.

Riflettiamo sulla nostra vita. Siamo noi come l’uomo guarito, ansiosi di condividere le benedizioni ricevute, o riconosciamo il valore del silenzio nella nostra relazione con Dio? Come possiamo equilibrare la testimonianza aperta con la saggezza del silenzio, rispettando i tempi e i modi di Dio?

Concludiamo la nostra meditazione con gratitudine per il dono della guarigione e del silenzio. Possiamo imparare a camminare nei deserti delle nostre vite con fiducia, sapendo che Gesù è sempre pronto a toccarci con la Sua guarigione e a guidarci con il Suo silenzioso amore.

Oratio (Preghiera): Parliamo con Dio in lode, ringraziamento e supplica. Ringraziamo per la compassione di Gesù, chiediamo comprensione per il significato del suo comando di silenzio, e pregiamo per la forza di seguire il cammino di purificazione nella nostra vita.

Contemplatio (Contemplazione): In questo momento di silenzio, apriamo il nostro cuore per ascoltare la voce di Dio. Ci concentriamo sulla presenza di Dio e su come questa lectio divina possa influenzare la nostra vita spirituale.

Actio (Azione): Riflettiamo su come possiamo integrare gli insegnamenti di questa lettura nella nostra vita quotidiana. Possiamo impegnarci a praticare la compassione, rispettare l’autorità e riflettere sul significato della purificazione nelle nostre relazioni e nelle decisioni quotidiane.

Che questo tempo di Lectio Divina possa portarti a una comprensione più profonda della Parola di Dio e ispirarti nella tua vita spirituale. Amen.

Spunti per la riflessione

  1. Qual è la tua reazione iniziale alla supplica dell’uomo lebbroso? Come immagini il suo stato emotivo e spirituale mentre si avvicina a Gesù?
  2. Cosa significa per te la compassione di Gesù nel contesto di questa storia? In che modo il modo in cui Gesù risponde al bisogno dell’uomo lebbroso influisce sulla tua comprensione del carattere di Dio?
  3. Riflettendo sul tocco di Gesù che guarisce, pensa alle tue esperienze personali di guarigione o di consolazione. In quali aree della tua vita senti il bisogno di essere toccato dalla grazia e dalla guarigione di Dio?
  4. Perché pensi che Gesù abbia ordinato all’uomo guarito di non dire nulla a nessuno? Quali potrebbero essere le ragioni dietro questa richiesta di silenzio?
  5. Come immagini la reazione dell’uomo guarito quando, invece, inizia a proclamare e divulgare la sua guarigione? Quali possono essere le conseguenze di tale testimonianza aperta nella sua vita e nella missione di Gesù?
  6. In che modo il deserto, spesso presente nei Vangeli come luogo di incontro con Dio, può essere una metafora per la tua vita spirituale? Come potrebbe il deserto essere un luogo di guarigione e rinnovamento per te?
  7. Come puoi applicare il messaggio di questa storia alla tua vita quotidiana? In che modo la tua testimonianza della presenza e della guarigione di Dio può essere equilibrata con la saggezza del silenzio spirituale?
  8. Infine, cosa pensi possa significare per te la richiesta di Gesù di “mostrarti al sacerdote e presenta per la tua purificazione ciò che Mosè ha prescritto”? Quali principi o pratiche spirituali potrebbero essere implicati in questo comando?

Preghiera finale

Gesù amato,

con cuori grati ci rivolgiamo a Te dopo aver meditato sul tuo amore misericordioso nel Vangelo di Marco. Oggi, abbiamo contemplato il tuo tocco guaritore, il calore della tua compassione che raggiunge anche i più profondi deserti delle nostre anime.

Ti ringraziamo, Signore, per il dono della tua presenza vivificante. Grazie per il modo in cui ascolti le nostre suppliche, anche quelle sussurrate nei recessi silenziosi del nostro cuore. La tua compassione è un faro luminoso che illumina le tenebre delle nostre paure e delle nostre sofferenze.

Abbiamo riflettuto sulla richiesta di silenzio, e nel nostro cuore riconosciamo la saggezza della tua guida. Ci insegni, o Gesù, a discernere il momento giusto per condividere le tue opere meravigliose e a rispettare il mistero della tua presenza nelle nostre vite.

Grazie per il tuo tocco di guarigione, che ci solleva dalle nostre lebbre interiori, purificandoci e rendendoci interi di fronte a Te. Tu sei il nostro Guaritore divino, colui che ci libera dalle catene e ci chiama a testimoniare la tua grazia nel mondo.

Concludiamo questa Lectio Divina nel ringraziarti per il tuo amore immutabile e la tua guida costante. Che il nostro cuore, come quello dell’uomo guarito, possa risuonare di gioia e gratitudine per le tue opere meravigliose. Ci affidiamo a Te, o Gesù, come a un amico fidato e come al nostro Salvatore eterno. Amen.

TiEmme

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