Gesù al centro della vita

diacono Antonino Francesco Maria Maiorana

DOMENICA DI PASQUA

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Domenica di Pasqua: il giorno senza tramonto «Il primo giorno della settimana, al mattino presto [ le donne ] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù» (Lc 24,1-2). Al centro della liturgia della domenica di Pasqua c’è l’evento pasquale visto quale giorno senza tramonto e «giorno di Cristo Signore». I testi eucologici e le pericopi bibliche oltre ad annunciare il mistero della Pasqua contengono la piena consapevolezza della novità cristiana che questo evento centrale della storia della salvezza ha inaugurato.

DOMENICA DI PASQUA

(At 10,34a.37-43 Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti – Sal 117 Rit. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo oppure Alleluia, alleluia, alleluia – Col 3,1-4 Cercate le cose di lassù, dove è Cristo – oppure 1Cor 5,6b-8 Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova – Gv 20,1-9 Egli doveva risuscitare dai morti (nella Messa del giorno) – Lc 24,13-35 Resta con noi perché si fa sera (nella Messa  – vespertina)

Sono risorto, sono sempre con te;
tu hai posto su di me la tua mano,
è stupenda per me la tua saggezza. Alleluia.
(Antifona d’Ingresso – cf Sal 138,18.5-6)

 

Commento

Il sepolcro vuoto dove era deposto Gesù è da due millenni un luogo visitato da persone che portano nel cuore sentimenti diversi. C’è chi, come Maria di Magdala, non può accettare che tutto finisca con la morte delle persone che ci hanno amato; c’è chi entra nel sepolcro come Pietro e resta un po’ confuso, perché il corpo di Gesù non c’è più, ma al tempo stesso non può essere stato rubato perché i ladri non sistemano in modo ordinato i teli e il sudario prima di fuggire con un cadavere; c’è chi, come il discepolo amato, entra, vede, ricorda e crede. Il discepolo amato ricorda la Scrittura e la parola ascoltata dal Maestro e per questo motivo comprende e crede. La risurrezione di Gesù è l’evento che dona significato a tutta la nostra esistenza perché dice la nostra chiamata alla vita eterna. Per poter
vedere, comprendere e credere tuttavia, è necessario avere sempre lo sguardo rivolto alla Scrittura e alla realtà che ci circonda, perché Dio continuamente comunica e ci dona vita.

Maria Maddalena e Pietro incontreranno poi Gesù risorto e anche loro comprenderanno, crederanno e diventeranno testimoni della risurrezione. Nella prima lettura ci è dato un esempio di come il primo degli apostoli abbia rivisitato tutta la sua esperienza di incontro con Gesù di Nazareth, dal momento del battesimo nel Giordano al giorno nel quale il Risorto ha mangiato insieme a lui e agli altri discepoli. Pietro ha cercato, ha trovato, ha capito, ha creduto ed è diventato testimone della salvezza e del perdono per mezzo del nome di Gesù.

Sorretti dalla testimonianza di Pietro, accogliamo l’invito di Paolo a fissare lo sguardo sulle cose di lassù, perché ormai la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio!

Spunti di riflessione da: Sussidio Quaresima 2019 – Ufficio Liturgico Nazionale – CEI

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