Gesù al centro della vita

diacono Antonino Francesco Maria Maiorana

MERCOLEDÌ DELLE CENERI

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Deve essere un atteggiamento di conversione che ci restituisca all’abbraccio del Padre, che abita nel segreto, nell’intimo della nostra coscienza, e non cessa di invitarci a tornare a Lui, specialmente nel “tempo favorevole” della Quaresima, che oggi si apre.

Da Grafica Pastorale

MERCOLEDÌ DELLE CENERI

(Gl 2,12-18 – Sal 50 – 2Cor 5,20–6,2 – Mt 6,1-6.16-18)

 «Tu ami tutte le tue creature, Signore,

e nulla disprezzi di ciò che hai creato;

tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni,

perché tu sei il Signore nostro Dio»

(Antifona d’ingresso, cf Sap 11,23-26).

 

Con la celebrazione delle Ceneri, il Signore ci riunisce per dare inizio alla Quaresima, tempo favorevole nel quale creare in noi le condizioni per passare dalla morte alla vita. Lottando contro il peccato, con la preghiera, il digiuno e la carità.

Il colore liturgico del tempo di Quaresima è il viola, colore che esprime la penitenza, l’attesa e la speranza, la preparazione alla piena manifestazione della luce che esploderà la notte di Pasqua con il cambio in bianco dei paramenti liturgici.

La liturgia della Parola delle Ceneri esprime alla perfezione i due movimenti che contrassegnano tutta la Quaresima:

  • il ritorno dell’uomo a Dio,
  • il rivolgersi di Dio all’uomo.

L’evangelista Matteo ci suggerisce, quali sono gli impegni quaresimali che esprimono la nostra conversione:

  • l’elemosina,
  • la preghiera,
  • il digiuno,

esse sono la nostra risposta all’iniziativa di redenzione partita da Dio: risposta che non va sbandierata, che non deve essere per noi motivo di autocompiacimento, deve essere un atto di misericordia gratuita e infinita.

Il Signore invita il suo popolo, per bocca del profeta Gioele, a “ritornare” a Lui “con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti”. Questo ritorno a Dio è possibile solo per quello che Dio è, non per quello che il popolo è capace di fare. Il cambiamento dell’uomo è possibile perché Dio è capace di perdono, è capace di aprire una nuova via, quando tutto pare compromesso da parte dell’uomo.

Paolo nella seconda lettura ci dice: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio”. Noi dobbiamo “lasciarci fare” da Dio, dobbiamo abbandonarci a una iniziativa che ha la sua origine nel Cuore di Dio, non nel nostro cuore.

Tutto deve nascere dall’intimo del cuore, che ha preso coscienza di quanto pazzesco sia stato il nostro voltare le spalle a Dio con il peccato, noi che siamo solo polvere e cenere.

Deve essere un atteggiamento di conversione che ci restituisca all’abbraccio del Padre, che abita nel segreto, nell’intimo della nostra coscienza, e non cessa di invitarci a tornare a Lui, specialmente nel “tempo favorevole” della Quaresima, che oggi si apre.

Spunti di riflessione da: Sussidio Quaresima 2019 – Ufficio Liturgico Nazionale – CEI

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