
Comunità parrocchiale di Santa Maria dell’Idria
A cura del diacono Tonino Maiorana
Ci sono giorni in cui la fede si fa cammino, la preghiera diventa respiro comune e la comunità si trasforma in una sola famiglia che sale, passo dopo passo, verso la casa della Madre.
Così è stato oggi, sabato 18 ottobre 2025, quando la parrocchia di Santa Maria dell’Idria di Barcellona Pozzo di Gotto ha vissuto un’intensa giornata di pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Tindari, luogo dove il cielo sembra chinarsi sulla terra e lo sguardo della Vergine nera abbraccia ogni pellegrino.
Appena giunti nei locali delle suore del Tindari, il silenzio si è riempito di preghiera: tra i grani del Santo Rosario abbiamo affidato alla Madonna la nostra comunità, le famiglie, i bambini, i giovani, gli anziani e gli ammalati. Ogni Ave Maria era un respiro d’amore, un filo invisibile che univa cuori diversi nella stessa fede. In quel momento, ognuno portava nel cuore un nome, una speranza, una ferita da consegnare alla Madre.
Poi il cammino è proseguito verso il Santuario. Entrando, ci hanno accolto la luce dorata che filtra dalle vetrate e il volto maestoso della Madonna del Tindari, che da secoli veglia sul suo popolo con occhi di misericordia.
La celebrazione eucaristica, presieduta da padre Fortunato De Luca e animata con profonda partecipazione dai fedeli, è stata il cuore pulsante del pellegrinaggio: un incontro vivo con Cristo, nel quale abbiamo rinnovato la nostra fede e compiuto l’atto di affidamento alla Vergine del Tindari, Madre e custode della nostra parrocchia.
Le parole del Vangelo, i canti, la comunione spirituale: tutto ha avuto un sapore di casa, di famiglia ritrovata. Davanti all’altare, mentre la Parola si diffondeva come preghiera profumata, abbiamo percepito la presenza di Maria che ci guardava, silenziosa, ma viva, come una Madre che accoglie e consola.

Dopo la Messa, il pellegrinaggio è diventato festa di fraternità. In pizzeria, tra sorrisi, racconti e risate, la gioia del Vangelo si è fatta pane condiviso. Nessuno era estraneo: eravamo una sola famiglia che, dopo aver pregato insieme, continuava a vivere la comunione anche a tavola.
La fede, infatti, non si esprime solo tra le mura della chiesa, ma cresce nella gioia semplice dello stare insieme, nel prendersi cura gli uni degli altri, nel guardarsi con benevolenza.
Questi pellegrinaggi, come quello vissuto al Tindari, sono indispensabili per la vita parrocchiale.
Ci ricordano che la fede non è un sentimento da custodire in silenzio, ma un dono da mettere in cammino; che la comunità non è solo un insieme di volti, ma un popolo che si muove unito, guidato dalla mano della Madre verso il Figlio.
Ogni passo, ogni preghiera, ogni sorriso condiviso ci ha fatto comprendere che Maria continua a camminare accanto a noi, a sostenere le nostre famiglie, a illuminare le nostre scelte, a indicarci sempre Gesù come via, verità e vita.
E quando il sole è tramontato dietro la sagoma del promontorio, lasciando il Santuario immerso in una luce calda e silenziosa, nel cuore di tutti è rimasta una certezza:
la Madonna del Tindari è con noi, sempre.
E noi, come comunità di Santa Maria dell’Idria, continueremo a camminare con Lei, pellegrini della speranza, testimoni della fede, figli di una Madre che non smette mai di amarci.
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