
La sua vita, i suoi miracoli e le feste di Nasari e Calderà a Barcellona Pozzo di Gotto
Un santo amico dell’umanità
San Rocco è una delle figure più amate della devozione popolare. Pellegrino di umili origini, nato a Montpellier intorno al 1345, lasciò tutto per camminare verso Roma e servire i poveri. Lungo la strada incontrò i malati di peste, che curava non solo con medicamenti semplici ma soprattutto con la forza della preghiera e della Croce.
Le cronache medievali lo ricordano come guaritore instancabile: ovunque passasse, i contagiati rifiorivano alla vita. Ammalatosi egli stesso, si ritirò in un bosco dove un cane fedele lo nutriva quotidianamente portandogli un pane. È per questo che, nelle statue e nei quadri, Rocco è raffigurato con la piaga sulla coscia, il bastone da pellegrino e il cane accanto.
Arrestato ingiustamente al ritorno in Francia e imprigionato come straniero sospetto, morì verso il 1379. Da allora il popolo lo invocò come protettore contro le epidemie, ma anche come compagno di cammino nelle malattie e nelle prove della vita.
Le feste a Barcellona Pozzo di Gotto: due cuori, un’unica fede
A Barcellona Pozzo di Gotto la devozione a San Rocco ha due volti: quello più intimo e familiare di Nasari e quello più spettacolare e marinaro di Calderà. Due comunità diverse, ma unite da un medesimo amore per il pellegrino della speranza.
La festa di San Rocco a Nasari
La borgata collinare di Nasari custodisce un culto antico e genuino. Qui, la parrocchia dedicata a Santa Maria e San Rocco organizza ogni anno, a metà agosto, un triduo di preparazione, con liturgie semplici e partecipate.
Il giorno della festa, 16 agosto, il santo esce in processione tra le vie del quartiere. I fedeli preparano i balconi adornati, tappeti di fiori e luci. La processione non è lunga, ma intensa: il santo viene portato tra le case, quasi a entrare nel cuore delle famiglie, a benedire gli anziani, a proteggere i bambini.
Un momento significativo è la benedizione del pane di San Rocco, distribuito a tutti i presenti. È un pane che richiama il miracolo del cane, ma anche la condivisione cristiana: chi riceve quel pane sente di appartenere a una comunità che si prende cura di tutti.
Alla fine della festa, la piazza si anima di musica, giochi popolari e stand: segni di una religiosità che diventa fraternità concreta. Per i “nasaroti”, la festa di San Rocco è quasi “una festa di famiglia”, semplice e profonda, che lega fede e vita quotidiana.
La festa di San Rocco a Calderà
Se Nasari racconta il volto domestico del santo, Calderà mostra quello maestoso e popolare. Qui San Rocco è il patrono della borgata marinara e la sua festa coinvolge migliaia di fedeli, turisti e curiosi.
Il 16 agosto si celebra la solennità liturgica, con la processione per le vie del quartiere e la benedizione dei fedeli. Ma il clou arriva il 17 agosto, con la suggestiva processione a mare.
La statua, opera attribuita allo scultore barcellonese Matteo Trovato nei primi del Novecento, viene portata in spalla fino alla spiaggia. Tra applausi e preghiere, viene imbarcata su un peschereccio addobbato a festa e prende il largo, seguita da un corteo di barche colorate.
La traversata lungo il litorale da Spinesante a Calderà è un momento unico: il mare si illumina di riflessi, la gente prega guardando l’orizzonte, i pescatori affidano il loro lavoro al santo. Sulla spiaggia si accendono falò, mentre i fuochi d’artificio colorano la notte. È la fede che diventa spettacolo, ma senza perdere il suo cuore di preghiera e affidamento.
La festa di Calderà è anche occasione di ritrovo comunitario: concerti, serate di musica, degustazioni tipiche e momenti di folklore fanno da cornice a un evento che unisce sacro e popolare.
Due tradizioni, una sola identità
Le feste di Nasari e Calderà sono diverse per stile e atmosfera, ma entrambe portano un messaggio: San Rocco non appartiene solo al passato, ma parla al presente.
A Nasari insegna a custodire la fede nella vita quotidiana, nelle famiglie, nelle piccole cose.
A Calderà insegna a portare Cristo anche “sul mare aperto”, nei rischi e nelle sfide del futuro.
Sono due feste che non si contrappongono, ma si completano: la collina e il mare, il pane e il fuoco, la casa e l’orizzonte.
Un invito per noi
Partecipare alla festa di San Rocco a Nasari o a Calderà non significa solo seguire una tradizione folkloristica, ma camminare dietro un uomo che ha fatto del Vangelo la sua vita. È un invito a fermarsi accanto ai malati, a condividere il pane, a non dimenticare chi è fragile.
E quando la statua, tra preghiere e canti, passa tra le vie della borgata o naviga sulle onde del mare, è come se dicesse a ciascuno di noi:
“Non avere paura. Dio non ti lascia solo. Io sono pellegrino con te, compagno di strada e custode di speranza.”
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