
IV Domenica di Quaresima C (rosa)
«Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»
LEZ. FEST. Anno C (pag.98)
Gs 5,9a.10-12: Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.
Sal 33: Gustate e vedete com’è buono il Signore.
2 Cor 5,17-21: Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.
Lc 15,1-3. 11-32: Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
Fratelli e sorelle, oggi la liturgia ci regala una sinfonia di misericordia, un invito a riconoscere che Dio trasforma le nostre aridità in terra fertile, i nostri esili in ritorni festosi. Le letture ci guidano in un cammino a tappe: dalla Pasqua di Israele nella Terra Promessa (Gs 5), alla gioia del Salmo 33, fino all’annuncio paolino della riconciliazione (2 Cor 5) e alla parabola del Padre misericordioso (Lc 15). Il filo rosso? Dio cancella la nostra vergogna e ci offre un abbraccio che ridona vita.
Gs 5: La Pasqua della liberazione
Il popolo d’Israele, dopo 40 anni nel deserto, celebra la prima Pasqua nella Terra Promessa. Quel giorno, Dio dice: “Oggi ho rimosso da voi l’infamia dell’Egitto” (Gs 5,9). La manna cessa, perché ora il popolo mangia i frutti della terra.
Attualizzazione: Anche noi abbiamo i nostri “Egitti”: dipendenze, rancori, fallimenti. La Quaresima è tempo di attraversare il Giordano delle nostre paure e scoprire che Dio ci dona una nuova dignità. Forse oggi qualcuno si sente ancora schiavo di un peccato, di un giudizio altrui, di un’abitudine che lo umilia. Dio ci dice: “Quella vergogna è cancellata. Oggi inizia la tua terra promessa!”.
Sal 33: Gustare la bontà di Dio
“Gustate e vedete com’è buono il Signore”. Il salmo risponde alla prima lettura: la Terra Promessa non è solo un luogo, ma un’esperienza di intimità con Dio. Chi lo cerca scopre che Lui non delude.
Esperienza: Quante volte, dopo un’Eucaristia sentita o un momento di perdono, abbiamo “gustato” la pace che il mondo non dà? Un giovane mi disse: “Ho trovato Dio quando, in confessionale, ho sentito che ero amato nonostante tutto“. Ecco la “terra promessa” del cuore!
2 Cor 5: La riconciliazione, dono di Cristo
Paolo scrive: “Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo” (v. 18). Non un semplice perdono, ma un ri-crearci (v. 17). E a noi affida il “ministero della riconciliazione“.
Attualizzazione:
– In famiglia: Quante ferite tra genitori e figli, tra fratelli! Cristo ci chiede di essere “ambasciatori” di pace. Un padre mi confessò: “Ho aspettato 10 anni l’abbraccio di mio figlio. Ora so che Dio mi ha usato per ricucire quel legame”.
– Nel lavoro: Competitività, invidie… Ma un collega che perdona o chiede scusa diventa segno del Vangelo.
Lc 15: L’abbraccio che ridona vita
La parabola del figlio prodigo è il culmine: il padre corre incontro al figlio, lo bacia (gesto che in ebraico si dice nashaq, lo stesso usato per il bacio di Dio all’umanità). E la festa è per chi “era morto ed è tornato in vita” (v. 32).
Esperienze:
– Il figlio minore: Rappresenta chi si allontana da Dio cercando felicità lontano da casa. Ma la vera fame è quella del cuore. Un ragazzo tossicodipendente mi disse: “Ho capito di aver bisogno di Dio quando mi sono sentito vuoto dopo ogni sballo”.
– Il figlio maggiore: Simbolo di chi serve Dio senza amore, come un “dipendente”. Quanti oggi vivono la fede come un dovere, non come un incontro!
– Il Padre: È l’immagine di Dio che attende sempre, ma non passivamente: corre incontro a noi, come il Buon Pastore che cerca la pecora smarrita (v. 1-3).
Fratelli e sorelle, questa Quaresima ci chiede:
Riconoscere i nostri “Egitti” (amarezze, peccati) e lasciare che Dio li cancelli.
Gustare la sua bontà nell’Eucaristia, nella preghiera, nel servizio.
Diventare riconciliatori: in casa, al lavoro, con chi ci ha ferito.
Correre tra le braccia del Padre, soprattutto nel sacramento della Confessione.
San Giovanni Bosco diceva: “Dio perdona come una madre che lava il vestito sporco del figlio non con rimproveri, ma con lacrime d’amore”. Oggi, come il figlio prodigo, siamo invitati a rialzarci e dire: “Voglio tornare a Casa”. E lì, troveremo Dio che già sta correndo verso di noi.
Così sia.
diacono Tonino Maiorana
Autore
Scopri di più da A.M.
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.