
Ci sono incontri che non si dimenticano. Gesti che lasciano il segno. Parole che accendono una luce dentro. È così che inizia il vero cammino educativo e spirituale, quello che coinvolge i genitori, i figli e la parrocchia, non come spettatori ma come protagonisti di una storia di salvezza, in cui Dio ci chiama a camminare insieme.
Non è solo una questione di educazione, di formazione o di catechesi ben fatta. È molto di più: è una chiamata alla comunione, un invito a riscoprire la bellezza di essere Chiesa, di vivere i sacramenti come dono, come Grazia che cambia il cuore e trasfigura la vita.
Non tappe da superare, ma incontri con Cristo
Troppo spesso nella mentalità comune si riduce la vita cristiana a una serie di tappe: il Battesimo “perché si fa”, la Prima Comunione “perché è tradizione”, la Cresima “perché così si conclude il percorso”. Ma la verità è un’altra, più profonda, più vera, più bella.
Ogni sacramento è un incontro reale con Gesù, è un momento in cui il Cielo tocca la terra, è la Grazia di Dio che entra nella nostra vita concreta, fatta di gioie, fatiche, sogni, cadute e speranze. E tutto questo non può essere vissuto come un dovere da compiere o una formalità da rispettare, ma come un dono da accogliere con stupore.
Chi accompagna i figli alla fede senza viverla, rischia di offrire parole vuote. Ma quando un genitore crede, anche un semplice gesto, un abbraccio, una preghiera sussurrata, diventano luogo di rivelazione di Dio. Quando una famiglia intera partecipa all’Eucaristia con fede viva, il figlio respira la presenza di Cristo e ne rimane segnato per sempre.
La parrocchia: cuore pulsante della comunità
La parrocchia non è un ufficio che eroga sacramenti. È casa di Dio e della sua gente. È famiglia di famiglie, luogo dove la fede prende forma, dove si impara a servire, a lodare, a donare. È lì che i bambini iniziano a conoscere Gesù, che i giovani trovano spazio per crescere, che gli adulti ritrovano senso e speranza.
E tu che stai leggendo non sei escluso da questo cammino. Che tu sia padre, madre, nonno, zio, catechista o semplice fedele, hai un ruolo unico: trasmettere, con la tua vita, la bellezza di appartenere a Cristo.
La parrocchia non può fare tutto da sola. Ha bisogno dei genitori, non solo per “portare” i figli alle catechesi, ma per camminare con loro, per riscoprire insieme la fede, per testimoniare che il Vangelo è gioia e libertà. Perché è nella corresponsabilità che nasce la Chiesa viva, quella che respira di preghiera, di servizio, di amore concreto.
Una fede che educa, una Chiesa che accompagna
Se ci fermiamo un attimo, se ci guardiamo attorno, possiamo vedere quanta sete di autenticità, di relazione vera, di Dio ci sia nei cuori, anche in quelli più giovani. E allora capiamo che non possiamo permettere che i sacramenti diventino solo una tappa da festeggiare con una foto e una torta. Sono incontri con il Signore, con Colui che ci ama da sempre e ci chiama per nome.
È tempo di risvegliare il cuore delle famiglie, di invitare i genitori ad essere i primi testimoni, di aiutare i ragazzi a scoprire la fede come un’avventura entusiasmante, non come un dovere.
Tu, che stai leggendo queste parole, sei parte di tutto questo. Non restare ai margini. Non aspettare che siano gli altri a fare il primo passo. La Chiesa ha bisogno di te, della tua fede, anche fragile, del tuo entusiasmo, del tuo sì.
Un cammino che ci riguarda tutti
Il cammino tra genitori, figli e parrocchia non è solo un progetto pastorale: è una vocazione comune, è il sogno di Dio che ci chiama ad essere luce nel mondo.
Facciamo in modo che i sacramenti siano celebrati nella fede e nella gioia, che ogni famiglia trovi nella Chiesa un porto sicuro e una casa accogliente, che ogni ragazzo possa dire un giorno: “Lì ho incontrato Gesù. Lì ho scoperto chi sono. Lì ho iniziato a vivere davvero.”
“Educa il fanciullo secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà” (Proverbi 22,6).
Questa “via” non è un percorso fatto di obblighi, ma di incontri veri con Cristo, vissuti in una comunità che crede, ama e accompagna.
Non è mai troppo tardi per iniziare. O ricominciare.
La parrocchia ti aspetta. Cristo ti aspetta.
E il tuo sì può cambiare tutto.
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