
Venerdì Santo C (rosso)
«L’Amore che si fa servo, si fa dono, si fa eterno»
LEZ. FEST. Anno C (pag.140)
Is 52, 13–53, 12: Egli è stato trafitto per le nostre colpe.
Sal 30: Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito.
Eb 4, 14-16; 5, 7-9: Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di
salvezza per tutti coloro che gli obbediscono.
Gv 18, 1–19,42: Passione del Signore.
Il silenzio che grida
Fratelli e sorelle, oggi il cielo si fa silenzioso. La croce si staglia davanti a noi, e in quel legno scorticato dal dolore risuona l’eco delle parole di Isaia: «Egli è stato trafitto per le nostre colpe» (Is 53,5).
In questo giorno, la liturgia ci consegna non un discorso, ma un Volto: quello di Cristo, il Servo sofferente, che trasforma il dolore in redenzione, la morte in vita.
Isaia: Il Servo che porta il peso del mondo
La prima lettura ci mostra un mistero sconvolgente: Dio sceglie di salvarci non con la forza, ma con la fragilità. Il Servo di Jahvè «non ha apparenza né bellezza» (Is 53,2), eppure è lì, inchiodato per amore.
Attualizzazione:
Quante volte, nella nostra vita, ci sentiamo schiacciati dal peso delle ingiustizie, delle malattie, dei fallimenti? Cristo, oggi, ci dice: «Il tuo dolore non è inutile. Io l’ho assunto».
- In famiglia: Quando un genitore si sacrifica in silenzio per un figlio, quando un coniuge perdona, lì splende il volto del Servo.
- Nel lavoro: Quando sopportiamo ingiustizie con dignità, senza vendetta, siamo «pietre vive» della stessa offerta.
Ebrei: L’obbedienza che salva
«Cristo imparò l’obbedienza» (Eb 5,8). Non perché Dio avesse bisogno di lezioni, ma perché diventasse ponte tra cielo e terra. Gesù, nel Getsemani, trema: «Padre, allontana da me questo calice» (Mc 14,36). Ma sceglie di dire «sì».
Esperienza:
Quante volte anche noi vorremmo scappare davanti alle croci quotidiane? Ma è proprio lì che Cristo ci aspetta.
- Con gli amici: Essere presenti per chi soffre, anche quando costa, è obbedienza all’amore.
- Nella solitudine: Quando preghiamo nel buio, come Gesù sulla croce, uniamo il nostro grido al suo: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Sal 30).
Giovanni: la passione, un Amore che “tutto compie”
Nel Vangelo di Giovanni, Gesù non è vittima, ma Re. Pilato lo presenta: «Ecco l’uomo!» (Gv 19,5). Quel corpo straziato è la risposta di Dio al male del mondo.
Attualizzazione:
- Il tradimento di Pietro: Quante volte, per paura, rinneghiamo la verità? Ma Gesù, dopo la risurrezione, non condanna Pietro: gli chiede solo: «Mi ami?» (Gv 21,15).
- La tunica senza cuciture (Gv 19,23): Simbolo dell’unità della Chiesa. Oggi, Cristo ci chiede: «Lavori per unire o per dividere?».
“E Io, quando sarò innalzato, attirerò tutti a me” (Gv 12,32)
Cari fratelli, la croce non è un ricordo, ma un abbraccio.
- Per chi si sente abbandonato: Guarda il costato trafitto. Da lì è uscita la Chiesa, da lì esce la misericordia.
- Per chi è stanco: Il sepolcro vuoto è già all’orizzonte. La croce è passaggio, non fine.
Stasera, usciamo da qui non con la tristezza di chi piange un morto, ma con la gratitudine di chi è stato amato fino all’estremo (Gv 13,1). E portiamo questo amore lì dove il mondo sanguina.
Amen.
diacono Tonino Maiorana
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