
Secondo giorno di spiritualità nella Chiesa della Risurrezione
Nella luce dorata del tramonto che filtrava dalle vetrate della Chiesa della Risurrezione, si è svolto stasera il secondo appuntamento degli esercizi spirituali guidati da fra’ Tonino Bono, organizzati dal parroco don Fortunato De Luca e dal diacono Tonino Maiorana. L’assemblea, ancora più numerosa rispetto a ieri, si è raccolta in preghiera per meditare nuovamente sul dialogo tra Gesù e la samaritana, scoprendo in esso non solo un incontro di salvezza, ma un modello per la Chiesa di oggi.
“Nel Cenacolo è nata la Chiesa: Eucaristia, Sacerdozio e Spirito Santo”
Fra’ Tonino ha aperto la catechesi con un’immagine potente: “Nel Santo Cenacolo, Gesù ha istituito l’Eucaristia, il sacerdozio, e ha effuso lo Spirito Santo. Questi sono i pilastri della nostra fede!”. Poi, con tono provocatorio, ha aggiunto: “Ma nelle nostre comunità, a volte, invece di agnelli mansueti, ci sono orsi, lupi, sciacalli… Quanti veleni, quante divisioni!”.
Padre Fortunato, seduto accanto all’altare, ha chinato il capo in un momento di silenzio, mentre il diacono Tonino fissava il Crocifisso, come a chiedere perdono per le fragilità della Chiesa.
“La speranza vera ha un nome: Gesù!”
“Il mondo ci illude con speranze vuote – ha proseguito fra’ Tonino – Ma la nostra speranza è una persona: Cristo! Solo Lui può tirarci fuori dal fango, come ha fatto con la samaritana”. E con voce commossa ha aggiunto: “Ieri Gesù cercava quella donna… oggi cerca te. Sei pronto a lasciarti trovare?”.
Tra i fedeli, qualcuno ha sussurrato: “Eccomi, Signore”.

“La sete che non si placa, il pozzo sbagliato. Gesù è l’acqua viva”
Ripercorrendo il Vangelo, fra’ Tonino ha sottolineato il dramma della samaritana: “Cercava felicità nei pozzi sbagliati: nei mariti che non bastavano, nelle relazioni che svaniscono. Ma solo l’acqua di Cristo sazia per l’eternità!”. Poi, puntando il dito verso l’assemblea, ha esclamato: “E noi? Dopo la Messa, corriamo ad annunciare come lei, o torniamo ai nostri vecchi pozzi?”.
“Costruiamo la nuova Samaria: il Battesimo è il nostro pozzo”
Con un’intuizione profonda, fra’ Tonino ha indicato il fonte battesimale della chiesa: “Ecco il nostro pozzo di Sicar! Qui Cristo ci ha incontrati, ci ha chiamati per nome. Ora tocca a noi diventare missionari, portatori della sua acqua viva”.
Poi, con tono più intimo, ha detto ai presenti: “Ci lasciamo incontrare dallo Sposo? O il demone dell’accidia – quella pigrizia spirituale che spegne la fede – ci tiene legati ai nostri nodi?”.
“Scegliere la libertà: la preghiera che scioglie i lacci”
Prima della benedizione, fra’ Tonino ha guidato una preghiera di liberazione: “Signore, aiutaci a riconoscere i nodi che ci imprigionano. Donaci il coraggio di lasciarci amare da Te, per essere veramente liberi!”.
Mentre l’assemblea rispondeva con un forte “Amen”, don Fortunato ha aperto le braccia, come per abbracciare tutta la comunità, e il diacono Maiorana ha elevato le mani in un gesto di supplica.
Domani, terzo e ultimo incontro – ore 18:00
“Venite, vi mostrerò l’acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14)
PS: Hai sentito anche tu quella chiamata? Porta il tuo “pozzo asciutto” – Cristo lo trasformerà!
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