
“Questa scuola è anche tua”: una lettera per chi crede ancora nell’educare insieme
Cari ragazzi,
cari genitori,
cari colleghi,
cari collaboratori,
vi scrivo oggi con il cuore colmo di passione e responsabilità, come docente di religione ma anche come diacono della Chiesa Cattolica, profondamente convinto che educare non sia un mestiere, ma una vocazione.
E se siete parte dell’ITT “Ettore Majorana” di Milazzo — che siate studenti, insegnanti, personale, famiglie o dirigente — questa lettera è anche per voi.
Perché la scuola, quella vera, non è solo un luogo dove si danno voti. È uno spazio sacro dove si coltivano coscienze.
Un piccolo mondo, 2000 volti: e ciascuno è importante
Ogni giorno ci ritroviamo dentro un edificio che somiglia sempre più a una piccola città: oltre 2000 persone, ognuna con la propria storia, i propri sogni, le proprie ferite.
Ma che scuola costruiamo, se non impariamo a prenderci cura l’uno dell’altro?
Portare il cartellino non è una punizione. È una forma di rispetto verso sé stessi e verso gli altri.
Usare con attenzione il materiale informatico, custodire le aule, mantenere ordine nei corridoi… è parte della dignità di essere studenti.
Se rispetti la scuola, stai affermando che ci tieni. Che non sei di passaggio, ma vuoi lasciare un’impronta buona.
I docenti non sono contro di voi. Sono con voi.
So bene che, a volte, possiamo sembrare duri, esigenti, magari distanti. Ma la verità è un’altra: siamo qui per voi.
Siamo come quei seminatori pazienti che sognano il raccolto, anche quando il terreno sembra arido.
Come diceva don Lorenzo Milani, uno dei grandi maestri dell’educazione italiana:
“La scuola siede tra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi.”
Noi siamo qui per farvi diventare donne e uomini liberi, critici, profondi. Non solo competenti, ma completi.
C’è un mondo che lavora in silenzio: impariamo a vederlo
Dietro ogni lezione, ogni aula pulita, ogni documento compilato, ogni porta che si apre, c’è un universo umano fatto di persone che spesso passano inosservate:
il personale ATA, i tecnici, i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi.
A loro va il nostro ringraziamento sincero: senza di loro, nulla sarebbe possibile.
E come non riconoscere il valore della nostra Dirigenza, che ogni giorno guida con impegno e attenzione questa grande realtà?
Al nostro Dirigente scolastico dott. Bruno Lorenzo Castrovinci, che porta sulle spalle la responsabilità più grande.
Al prof. Emilio Arlotta, nostro vicepreside, sempre pronto a rispondere, a mediare, a risolvere.
Al prof. Giuseppe Bucca, e al prof. Americo Todisco riferimenti solidi e disponibili.
A tutto lo staff dirigenziale, nessuno escluso: il loro lavoro, spesso invisibile, è essenziale per far sì che questa scuola resti viva, sicura, dinamica.
Genitori: “siamo e stiamo” dalla stessa parte
In un tempo in cui è facile puntare il dito, voglio dirvi con chiarezza: non siamo avversari.
Se un insegnante corregge, richiama, segnala… non lo fa per umiliare, ma per costruire.
La vostra fiducia è il primo mattone per edificare un’alleanza vera.
Diceva Maria Montessori:
“La prima idea da mettere nella testa del bambino non è quella del dovere, ma quella dell’amore e della fiducia.”
Vi chiediamo di entrare nel nostro lavoro, non da giudici, ma da compagni di strada.
Educare è sempre un atto d’amore. E richiede alleanza.
Lo sapeva bene anche San Giovanni Bosco, che ai suoi ragazzi diceva:
“L’educazione è cosa di cuore.”
E per chi crede, come me, nel Vangelo, l’esempio più grande resta Gesù Maestro, che non insegnava solo parole, ma camminava con le persone, ascoltava, rialzava, dava fiducia.
Allo stesso modo, anche noi adulti siamo chiamati ad accompagnare, ad accogliere, a credere nei giovani anche quando sbagliano, e ad aiutarli a scoprire la bellezza di una vita spesa bene.
Una scuola così è possibile. Ma dipende da noi. Da tutti.
Una scuola dove ci si saluta nei corridoi, dove si rispettano i tempi, gli spazi, le persone.
Dove non si urla, non si rompe, non si offende, ma si costruisce.
Dove le regole non sono gabbie, ma sentieri sicuri per crescere liberi.
Ragazzi, voi siete il futuro, ma siete anche il presente.
Genitori, siamo qui, pronti a collaborare.
Colleghi, personale, dirigente: continuiamo a credere nel valore del nostro servizio.
La scuola non è un’azienda.
È una famiglia che educa. È un popolo che cresce. È un cantiere aperto dove tutti, ma proprio tutti, sono indispensabili.
Con affetto e speranza,
prof. Tonino Maiorana
Docente di religione – ITT “E. Majorana”, Milazzo
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