
Maria Grazia Celi vince il Premio Terminal 2025 per la Solidarietà
C’è un tipo di luce che non cerca mai il palcoscenico, ma illumina comunque ogni cosa. È la luce delle persone che vivono per gli altri, che sanno farsi carezza per chi soffre e punto fermo per chi è in difficoltà. Oggi quella luce ha un nome: Maria Grazia Celi.
Docente all’ITT “Ettore Majorana” di Milazzo, attiva nel sociale, punto di riferimento per tante famiglie e anima del progetto LabO di Olivarella, Maria Grazia ha ricevuto il Premio Terminal 2025 per la Solidarietà. Un riconoscimento che non premia solo una persona, ma un intero modo di vivere l’umanità: con dedizione, generosità, e una profonda ispirazione cristiana.
Sulla targa che le è stata consegnata, poche parole — ma cariche di significato:
“Attiva nel sociale, costituisce per le famiglie un riferimento che, se non basta a risolvere i problemi quotidiani, allevia le sofferenze, creando ore di svago e divertimento. Si adopera interpretando la morale cristiana e non si concede soste, consapevole che i bisogni sono sempre maggiori e che sempre più persone disagiate attendono una mano amica.”
Una descrizione sincera e perfettamente aderente alla realtà. Perché chi conosce Maria Grazia sa che non esistono giorni di pausa nel suo vocabolario. La sua missione è una presenza costante, un impegno concreto, radicato nella fede e nel desiderio di non lasciare mai solo chi ha bisogno.
Il cuore pulsante di questo impegno è LabO, un progetto nato per dare voce e spazio ai ragazzi con disabilità. Ma LabO non è solo un laboratorio: è una comunità. È il luogo dove ogni giovane — a prescindere dalle abilità — può esprimersi, imparare, costruire relazioni autentiche. Un laboratorio di inclusione reale, dove si dipinge, si cucina, si recita, si lavora… e soprattutto si ama.
Maria Grazia racconta con emozione:
“Questo riconoscimento non è solo un onore. È la conferma che l’inclusione, l’amore per il prossimo e il lavoro condiviso sono strumenti potenti in grado di cambiare davvero le cose.”
LabO è un’esperienza che coinvolge decine di volontari, famiglie, collaboratori. Non è un progetto da manuale, ma una realtà viva, che cresce ogni giorno con l’entusiasmo e la creatività dei suoi partecipanti.
“Grazie ai nostri ragazzi, che con la loro forza silenziosa ci insegnano ogni giorno cosa significhi davvero essere umani.”
Nel suo discorso, Maria Grazia non parla mai al singolare. Usa sempre il “noi”. Perché nulla di ciò che ha costruito è stato fatto da sola. C’è una comunità che cammina con lei, che sogna con lei, che resiste con lei. E in quel “noi” c’è tutta la bellezza di un cammino condiviso, dove il cuore dell’educazione diventa educazione del cuore.
Il Premio Terminal 2025 le viene consegnato, ma idealmente appartiene a tutti i ragazzi di LabO, alle famiglie che trovano in lei un appoggio, a chi ogni giorno, accanto a lei, crea speranza.
Milazzo applaude. E nel suo applauso c’è riconoscenza, c’è orgoglio, c’è commozione. Perché l’esempio di Maria Grazia Celi non è solo da celebrare: è da imitare.
Scrivo queste righe come diacono e insegnante di religione collega di Maria Grazia all’ITT “Ettore Majorana” di Milazzo, come segno di profonda stima per il suo tempo donato, con generosità e gratuità, al servizio del sociale e dei più fragili. Grazie, Maria Grazia, per ricordarci ogni giorno con la tua vita che l’amore concreto è la più alta forma di educazione.
Diac. Tonino Maiorana
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